La Colombia, paese partner della NATO, inizia il nuovo anno come aveva finito il vecchio, con omicidi impuniti di leader sociali, campesinos, sindacalisti ed ex guerriglieri marxisti che hanno aderito agli “accordi di pace”.Il partito politico colombiano Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común (FARC) ha denunciato venerdì 1° gennaio 2021 l’omicidio della ex combattente guerrigliera Yolanda Zabala Mazo e di sua sorella, minorenne, oltre all’assassinio del difensore dei diritti umani Gerardo León, diventando il primo leader sociale assassinato nel 2021.Il deputato Omar Restrepo ha dichiarato che Yolanda stava svolgendo il suo processo di reincorporazione nello spazio territoriale di addestramento e reincorporazione (ETCR) del villaggio La Plancha, nel comune di Anorí (Antioquia). Secondo il sito web di Telesur, le autorità delle FARC hanno precisato che il crimine contro l’ex combattente e sua sorella di 17 anni è stato commesso nel villaggio di Travesías, comune di Briceño, nel dipartimento di Antioquia. Sottolineano che si tratta del primo omicidio di una ex combattente nel dipartimento dalla firma degli “accordi di pace”, di cui sono già 250 gli assassinati da quando il governo e le FARC hanno firmato la pace nel novembre 2016 senza però rispettare i programmi di protezione.Il presidente di destra Santos per quegli accordi ricevette anche il premio Nobel per la Pace, che invece non fu assegnato anche agli altri firmatari, le FARC, unico caso in cui il premio viene dato ad una sola parte. Qualche ora prima, era stato compiuto l’omicidio del difensore dei diritti umani ed etno-educatore, Gerardo León, avvenuto nella riserva El Tigre a Puerto Gaitán, dipartimento di Meta, diventando il primo leader sociale assassinato nel 2021.
Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana
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