Francesco Erspamer
Renzi è uno dei personaggi più spregevoli della Storia italiana ma peggiori di lui sono coloro a cui piace, non pochi visto che a disapprovare il suo comportamento sono solo tre cittadini su quattro, il che significa che almeno una decina di milioni dei nostri connazionali sono renziani nell’animo, ben più di quanti lo sostengono perché sanno di avere da guadagnarci materialmente. Da un punto di vista politico, però, il problema è un altro. È che Renzi fa e può fare quello che vuole perché non rischia assolutamente nulla. Di fatto, il buonismo ideologico della sinistra e del M5S ha sdoganato l’arroganza, la corruzione, le menzogne, i trasformismi: grazie alla certezza dell’impunità non solo legale ma anche morale e addirittura politica. La destra ne ha approfittato a mani basse: tanto il suo elettorato, esattamente come quello di Trump negli Stati Uniti, non crede più in alcun valore (men che meno la tradizione, la nazione o la religione) se non il successo e il denaro, reali o anche solo sognati. In sostanza si è concesso agli stronzi il diritto di barare senza altra conseguenza che quella, se scoperti in flagrante e solo quando scoperti in flagrante, di rinunciare, quella volta, ai profitti; ma potendo sia tenersi tutto ciò che avevano arraffato in precedenza sia tornare a barare indisturbati. Nessun danno alla loro credibilità, tanto gli italiani berlusconizzati hanno ormai una memoria storica di al massimo qualche ora, oltre che una soglia di attenzione di 140 caratteri, se pure. O non lo avete notato che giornali e opinione pubblica sono forcaioli solo sull’onda delle quotidiane emozioni delle breaking news ma poi, non appena il criminale viene arrestato, lo fanno diventare una vittima e l’indignazione si scatenerebbe contro lo Stato se infierisse invece di perdonare? Ma tanto non infierisce, tanto perdona sempre. Invece la vendetta è la conditio sine qua non della politica ed è politicamente più efficace se inesorabile. Chi bara, tradisce o sbaglia deve pagare; e se è troppo forte per punirlo subito, va punito, con accanimento, non appena si trovasse in difficoltà. Renzi non fa prigionieri e per questo è temuto malgrado le sue scarsissime capacità e la sua attuale marginalità. Gli opportunisti sanno bene che alla prima occasione gliela farebbe pagare. Devono convincersi che hanno parecchio da perdere anche a fare sgambetti all’attuale governo e l’unico modo per convincerli è dare qualche esempio. Per questo è una tragedia che a suo tempo un Berlusconi indebolito non sia stato finito; che anche a Renzi sia stato consentito, dopo la sua sconfitta, di farsi da parte per un po’ e riorganizzarsi; che come dice un titolo del “Fatto” di oggi, ormai alla revoca della concessione autostradale ai Benetton non ci creda più nessuno. Chi non riesce a fare paura ma solo vorrebbe essere amato, spiegava Machiavelli, farebbe meglio a non occuparsi di politica, per il bene del popolo che non sa aiutare e proteggere.