Nel paese non si parla delle questioni dirimenti e anche la nascita di Stellantis viene gettata nel dimenticatoio o relegata alle pagine economiche dei giornali che parlano non di lavoro ma di finanza, dei listini azionari, delle strategie industriali mai sostenute da considerazioni sulla tenuta dei posti di lavoro e sulla salvaguardia dei siti produttivi
A seguire un comunicato della FLMU su Mirafiori, a conferma che le dichiarazioni del segretario Cgil Landini sono ancora una volta aria fritta perché assecondano processi di fusione tra marchi e multinazionali chiedendo astrattamente la salvaguardia dei posti di lavoro
Da tempo gli operai denunciano le gravose condizioni di lavoro e il comportamento sempre più intimidatorio e arrogante dei capi; ed a questi ultimamente si aggiunge la presenza di personale la cui mansione non è chiara, e che utilizza comportamenti tesi a creare tensione tra i lavoratori. Già una volta m, un’operaia ha dovuto far intervenire le forze dell’ordine per difendersi.
Due pesi e due misure.
Se un operaio dice una parolaccia mentre è al telefono durante la pausa per l’azienda è una buona scusa per licenziarlo (come è avvenuto ad un nostro compagno di lavoro); se invece un capo insulta i lavoratori, li provoca, li intimidisce, l’azienda non pensa nemmeno lontanamente di richiamarlo.
Così i lavoratori hanno deciso di fare un’ora di sciopero con un corteo interno nell’officina, per far capire che non sono più disponibili a sopportare questa situazione. Se siamo uniti, possiamo e dobbiamo non lasciare i nostri compagni di lavoro soli quando vengono attaccati ingiustamente.
Mancanza di dispositivi di sicurezza. Più volte gli operai della Officina 63 hanno denunciato le mancate protezioni dei macchinari, per cui quando un operaio è costretto a operazioni a rischio per recuperare il prodotto in uscita o liberare il macchinario dagli scarti, questo non si ferma e la mano o l’arto possono rimanere intrappolati e schiacciati. E così è successo qualche giorno fa. Un operaio stava cercando di recuperare una mascherina finita sotto il piatto e si è ritrovato con il dito schiacciato: dato il rumore presente nel reparto, le sue urla venivano coperte ed è solo per fortuna che una collega a lui vicina si è voltata e accorgendosi dell’accaduto è potuta intervenire per alzare il piatto e salvare in extremis il dito del compagno di lavoro.
FCA continua a voler produrre con personale insufficiente. Per ogni turno dovrebbero esserci 4 operai per postazione, ma questo non avviene mai, ce ne sono solo due o tre al massimo, e nel turno di notte dove operano giovani con contratto interinale c’è un solo operaio per postazione a far il lavoro di quattro. E la mancanza di personale costringe spesso a carichi di lavoro insostenibili.
Tutto questo non è accettabile, bisogna lavorare con ritmi sostenibili, usufruire delle pause, con i macchinari in sicurezza, con un sistema di areazione funzionante e livelli di rumore tollerabili. Gli operai con gravi patologie devono avere una postazione idonea e devono essere tutelati e, soprattutto in questo periodo in cui si aggiunge il rischio di contagio da Covid 19, i lavoratori fragili dovrebbero essere lasciati a casa con la garanzia del salario pieno.
E ancora una volta denunciamo che spesso si lavora in assembramento, manca l’areazione dei locali, non viene dato il tempo necessario per il cambio degli abiti da lavoro che non dovrebbero più essere indossati quando si esce dalla fabbrica. In questo periodo di obbligo ad indossare le mascherine di protezione, invece di veder sanzionare gli operai che la abbassano per prendere fiato, dobbiamo avere la possibilità di poter allontanarsi per prendere aria e garantire una temperatura e un’areazione del reparto adeguate. E dobbiamo anche poter conoscere quanto avviene in fabbrica, dato che FCA non comunica i dati dei contagi tra il personale, per cui viene meno la possibilità (a parole necessaria) di tracciare eventuali contatti stretti.
Ricordiamo a tutti gli operai di continuare a timbrare anche l’uscita, che è per noi un dimostrativo delle ore di lavoro svolte, essendo già successo ad alcuni operai di ritrovarsi in busta paga meno ore conteggiate rispetto a quelle effettivamente lavorate.
FCA continua a fare profitti, a incassare soldi dallo Stato, mentre noi ci ammaliamo, i carichi di lavoro aumentano, e con la paura e il ricatto di essere lasciati a casa vogliono farci accettare qualsiasi cosa. Ma oggi FCA è forte perché siamo disuniti, stanchi e provati dopo anni di cassa. E invece dobbiamo riprenderci d’animo, tornare a unirci, a denunciare i problemi che ogni giorno viviamo in fabbrica, a organizzarci.
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