È noto che nel carcere di Rebibbia c’è un focolaio di covid con più di 100 contagiati. Quindi è comprensibile che il magistrato di sorveglianza accolga la richiesta di trasferire Denis Verdini agli arresti domiciliari come soggetto a rischio per età o altre ragioni di salute.
Auspichiamo la stessa attenzione per tutti i detenuti nella medesima situazione. La stessa sensibilità si dimostri verso i poveri cristi.
Quanti detenuti dell’età di Verdini o con patologie preoccupanti ci sono a Rebibbia e nelle carceri italiane?
Come Rifondazione Comunista dall’inizio della pandemia abbiamo proposto misure che tengano conto del sovraffollamento carcerario.
Auspichiamo che il leader della destra forcaiola Salvini, vista la vicinanza a Verdini, la smetta di fare demagogia contro la tutela dei diritti dei detenuti.
Maurizio Acerbo segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista
Non c’è da meravigliarsi che sia ai domiciliari dopo solo 80 giorni di carcere, dovendo scontare una pena di circa 6 anni di reclusione. La figlia è la fidanzata di Salvini che attendeva l’uscita dal carcere di Verdini. Ecco il vero motivo per cui il giudice che ha accolto la sua richiesta in tempi brevissimi, alla faccia di altri detenuti che avevano presentato identica istanza, giudice che dovrebbe solo vergognarsi!!!!! Questa è la riprova che la giustizia – che sta perdendo ogni giorno credibilità – non è uguale per tutti!!!!!!!