NO A MARIO DRAGHI


Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente. Mao Tse-tung
Mao Tse-tung però aveva un partito comunista e un esercito rosso, che mancano in Italia, dove la confusione politica è eccellente, innanzitutto con Mario Draghi futuro premier.
Solo in Italia un personaggio come Matteo Renzi d’ Arabia, che si ritiene sempre il migliore, nonostante quel 40 per cento trasformato in 2 per cento in sei anni, sarebbe riuscito a rottamare il governo 2 di Giuseppe Conte e di impedirne un terzo, sacrificando anche due ministre di Italia Viva. Ora il Renzi d’ Arabia sta sostenendo con entusiasmo Mario Draghi alla ricerca di poltrone nel suo governo per lui e per la partner politica Maria Elena Boschi. In una recente intervista a Le Monde di Draghi ha detto: “Lo sognavo da tempo”


Francesco Cecchini

Matteo Renzi


La maggioranza di centrosinistra che sosteneva il premier uscente Giuseppe Conte si è sciolta e il Presidente della Repubblica, Matarella. ha ora puntato su un esecutivo tecnico, tecnocratico, vista l’impossibilità di riunire Italia Viva di Renzi, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali.
Mario Draghi ha accettato con riserva l’ incarico di formare un nuovo governo, soprattutto perché vuole che la formazione del governo sia resa possibile dai partiti politici.
Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, ha benedetto immediatamente Mario Draghi: ha le qualità che da tempo auspicavo in un politico: una persona seria, competente, autorevole ed efficace”. Sicuramente Carlo Bonomi conta che Mario Draghi, uomo della banche e della finanza internazionale cancelli il reddito di cittadinanza e quota 100. In armonia con Bonomi, la Borsa di Milano ha aperto in forte rialzo, il primo Ftse Mib segna un +2,95% a 22.733 punti, e lo spread tra Btp e Bund è calato.
Le recenti parole del presidente del Consiglio uscente, Giuseppe Conte in appoggio a Draghi al quale ha augurato buon lavoron sono state : “Non sono un ostacolo, i sabotatori vanno cercati altrove”. E ai 5S ha detto dice “io ci sono”. A quale M5s erano rivolte?
L’ ignoto è nel maggior gruppo parlamentare, il M5s, i cui ministri e leader hanno posizioni opposte sulla via da seguire. Da un lato c’è chi, come Alessandro Di Battista, afferma che la nomina di Draghi è “una manovra per indebolire il Movimento e plasmare il Piano di ripresa su misura di Confindustria”. Anche Beppe Grillo ha detto no a Draghi. Altre figure di spicco come l’attuale leader Vito Crimi assieme a Luigi Di Maio sono possibilisti che un governo guidato da Draghi possa essere un “governo politico” e non “tecnocratico”. L’ultima parola spetterà agli aderenti, attraverso la consultazione online sulla piattaforma Rousseau.
Accanto a Draghi , vi è il Partito Democratico. Il segretario dem, Zingaretti ha detto: ” Saremo pronti al confronto per garantire laffermazione del bene comune del Paese. Assieme al PD vi sono formazioni minori come Italia Viva, Cambiamo!, Azione e +Europa.
Il centrodestra è diviso su Draghi. Forza Italia è per il sostegno. Berlusconi ha dichiarato di sostenere il governo dei migliori. Giorgia Meloni pronta allastensione sul votoMeloni. La presidente di Fratelli dItalia ha dichiarato che opterà per lastensione e ritiene sia meglio andare a elezioni. Non penso la soluzione ai gravi problemi sanitari, economici e sociali della Nazione sia lennesimo governo nato nel Palazzo e in mano a PD e Renzi. In democrazia i cittadini sono padroni del proprio destino attraverso il voto” Matteo Salvini , capo della Lega, ha detto che l’obiettivo del centrodestra è quello di “restare compatti” rispetto alla posizione da tenere su un nuovo governo guidato da Draghi. E sulla ipotesi di una astensione in Parlamento ha affermato: “Non chiedetemi adesso che giudizio daremo, la via maestra sono elezioni che si potrebbero svolgere in primavera”.
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Anche da parte dei sindacati, CGIL, CISL, UIL vi un’ apertura di crredito a Draghi ad alcune condizioni, per esempio il blocco dei licenziamenti.
Su chi è Mario Draghi e su cosa fare a sinistra non vi devono essere dubbi. Lo detto chiaramente Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista.
Capire cosa sta succedendo e i ruoli dei vari attori.
Renzi ha avuto il ruolo del killer di Conte e del governo di centro sinistra. Mattarella con ogni evidenza è stato il mandante, vista la rapidità con cui ha incaricato Draghi dopo la verifica pro forma affidata al presidente della camera. Draghi a capo del governo è con ogni evidenza l’obiettivo perseguito da chi ha voluto questa crisi. Draghi mette in imbarazzo sia il centro sinistra che il centro destra perchè rappresenta il cavallo di razza della gestione delle politiche liberiste che connotano entrambi gli schieramenti. Tutti hanno difficoltà ad opporsi a Draghi perchè la maggioranza degli italiani pensa che Draghi sia in grado di fare meglio quello che comunque loro cercherebbero di fare malamente. Meglio il professore che gli apprendisti stregoni. Però non è detto che Draghi riesca ad ottenere la fiducia. L’obiettivo sarebbe raggiunto ugualmente. Il nodo vero della crisi è infatti la gestione dei 209 miliardi che arriveranno dall’Europa e Draghi gestirà come presidente incaricato anche nel caso in cui non ottenga la fiducia dalle Camere e Mattarella indica nuove elezioni. Il malloppo doveva finire ed è finito nelle mani di chi gode della fiducia dei mercati internazionali e i ragazzini sono stati mandati a spasso. Questo bonapartismo capitalista ci parla della morale di questa crisi che finalmente risulta chiara in tutti i suoi aspetti: i due schiermenti liberisti che si contrappongono e che occupano tutta la scena politica italiana sono considerati dei pirla da chi guida la danza. E’ del tutto evidente che in questo contesto il primo passo è la costruzione di una mobilitazione sociale per ottenere un utilizzo dei fondi finalizzati al rilancio del settore pubblico e alla riconversione ambientale e sociale dell’economia italiana. Non regalie alle imprese. Parallelamente occorre costruire un punto di aggregazione politico e sociale di chi si pone il problema dell’ alternativa al liberismo e ai poli politici esistenti. Se non ora quando?
Conclusione. In questa fase è più che mai necessaria l’ unità di tutta la sinistra.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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