Che l’ospedale S. Francesco di Nuoro venga stravolto con lo smantellamento del reparto di Oncologia e con la chiusura di Chirurgia e di Nefrologia va di pari passo con le difficoltà sempre più crescenti di altri ospedali dell’isola in perfetto accordo con i denari versati ai principi qatarioti dalla Regione sarda per la costruzione dell’eccellentissimo Alma Mater di Olbia, in modo che gli illustri parassiti che vengano a trovarsi da quelle parti per godersi il mare e le spiagge della Costa Smeralda possano trovare il confort adeguato alle loro Altezze.

La privatizzazione è per l’Unione europea un dogma cui deve obbedire l’Italia, con particolare riferimento dall’anno 2011, quando il duo Trichet-Draghi impose un severissimo menu per la popolazione che comprendeva abbassamento degli stipendi e delle pensioni, riduzione massiccia dello stato sociale, liberalizzazioni e privatizzazioni, nuove norme nelle contrattazioni nazionali sindacali. Del resto era lo stesso Draghi che favorì la svendita di gran parte del patrimonio pubblico dell’ENI, assieme all’abbattimento dell’IRI che in sinergia con il privato era riuscito ad aumentare il PIL con cifre cinesi, attorno al 7%. Per alcuni anni di seguito

La questione “ponte Morandi” pone pienamente in luce la concezione dittatoriale dell’oligarchia europea che si permette di intervenire contro il possibile ritiro della licenza alla famiglia Benetton, dopo il crollo del ponte che ha causato numerosi morti, causa l’incuria dei controlli mal operati da un’impresa che è ora sotto esame giudiziario. L’Italia verrebbe sanzionata, qualora facesse ciò che è giusto: ritiro della licenza, richiesta di risarcimento per i gravissimi danni subiti, nazionalizzazione…

L’Europa sanzionerebbe perché una tale volontà politica andrebbe contro i sacri principi del libero mercato, in quanto danneggerebbe la libera impresa. E niente si cura del fatto che c’è una Procura che indaga. Tra i vari reati, ve ne sono alcuni di non poco conto, quali l’omicidio colposo. Si dovrebbe stare zitti davanti ad un tale disastro e davanti al lavoro giudiziario. No! La Commissione europea, chiusa nel suo usbergo, procede, senza il rispetto delle regole democratiche più elementari.

Inutile, credo, sottolineare, che i nostri europeisti siano complici di tanta arroganza e non siano certo dalla parte della popolazione.

Lo smantellamento dell’Ospedale S. Francesco evidenzia , tra l’altro, come sia tenuta in considerazione la salute dei cittadini dal governo e come il terrore creato appositamente con dati truccati sulla letalità del virus, con tamponi farlocchi che non sono “un test diagnostico” come enunciato ultimamente(meglio tardi che mai) dall’OMS, con la mancanza di ascolto non solo delle recenti ricerche scientifiche negli States, in Italia, in Giappone, in Canada, ma anche delle petizioni di migliaia di medici esperti che in tutto il pianeta protestano contro una dittatura sanitaria che in effetti è una dittatura politica, ebbene come questo panico indotto in una popolazione abbia come motivazione non solo i benefici monetari enormi ottenuti con l’acquisto di vaccini, ma anche come voluto e dichiarato dalla grande finanza, quel disastro sociale ed economico, necessario al grande reset, programmato a chiare lettere già da più di dieci anni e di cui avremo modo di parlarne più compiutamente, dato che gli avvoltoi “transumani” ne parlano pubblicamente, senza veli, nella  consapevolezza della assenza di un’opposizione politica e culturale, ridotta, allo stato attuale, ad una polverizzazione di menti, di associazioni, di gruppi…

E dunque avere chiaro che la lotta contro lo smantellamento del S. Francesco come di gran parte degli ospedali italiani deve essere innanzitutto contro Bruxelles perché governo e governatori sono semplici pedine che lavorano solo per il proprio tornaconto personale che sarà arricchito solo se sono all’ordine di Bruxelles, o, se volete, di Francoforte…

Di Antonello Boassa

Contro le guerre imperiali innanzitutto, contro le guerre valutarie e del debito, contro le politiche neoliberiste. Contro lo sfruttamento dei lavoratori e dei popoli, contro la devastazione del pianeta, in difesa dello stato sociale e della libertà e dell'uguaglianza sociale di tutte e di tutti, in difesa del mondo animale, Antonio scrive anche per L'Interferenza

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