DRAGHI. VIA AL GRANDE RESET DEI DIRITTI E DELLE LIBERTA’
Per carità, non è giusto che Mario si debba accollare tutti i meriti, come francesco Cossiga un tempo ha sostenuto, che l’industria pubblica italiana è stata rasa al suolo per suo merito precipuo. Vorrei ricordare che non vanno trascurati i servigi alla finanza anglosassone degli Andreatta, dei Ciampi, del baffetto”comunista” e di altri benemeriti…
Gli va riconosciuta tuttavia la sua costanza contro il patrimonio pubblico italiano e anche l’accanimento a favore delle privatizzazioni che con il loro acume avrebbero dovuto asciugare il debito sovrano, grazie ad una produttività di cui il settore pubblico era incapace.
L’IRI venne spolpata. Poco male che l’Istituto avesse favorito, grazie ad una politica vagamente Keynesiana una crescita “cinese” al 7% in una formidabile sinergia pubblico-privato. Poco male che l’occupazione avesse raggiunto livelli ottimali (per una società regolata dal profitto). Ciò che risultava decisivo era che si affermassero, sotto la spinta anche di altri eroi come Prodi e D’Alema “i capitani coraggiosi” che hanno inferto un altro micidiale uppercut all’economia italica, saccheggiando autostrade, Grill, Alitalia, Tirrenia… e aprendo alle banche tedesche e francesi che hanno potuto comprare a prezzi stracciati gran parte del made in Italy( vedi Moda) ed il patrimonio edilizio, alberghiero del Bel Paese.
Mario è stato sempre presente e vigile durante tutte queste operazioni affaristiche che i maliziosi potrebbero definire truffaldine per non dire criminali. Vigile non nel senso di fare il palo ma di presiedere alla devastazione e al declino, come direttore del Ministero del Tesoro, come Governatore della Banca d’Italia non più pubblica ma gestita dai privati, e, dopo vari incarichi di alto livello nel sistema bancario internazionale, finalmente presidente della Banca centrale europea ed infine incaricato di formare un governo tecnico-istituzionale da Mattarella, il non dimenticato ministro della difesa, durante i bombardamenti della Jugoslavia.E’ prevedibile che l’operazione vada in porto ed è anche possibile che Mario abbia ambizioni più alte, quelle che gli hanno fatto assumere un compito non facile, data la litigiosità di facciata delle forze politiche parlamentari. Alludo ovviamente alla presidenza della Repubblica.
Del resto è stato già incoronato come Nuovo Cesare, Salvatore della patria, non solo dai giornali di regime consacrati già da tempo, ma anche dagli stessi giornaletti “progressisti” che a suo tempo avevano brindato per la vittoria “democratica” del guerrafondaio corrotto Joe Biden.
Cosa ci dobbiamo aspettare in futuro da questo profeta del Grande Reset della Nazione, che già dal 1992 aveva cominciato a resettare, certamente con qualche difficoltà allora perchè qualche residuo di opposizione esisteva ancora. Penso un prolungamento coerente della distruzione di diritti del lavoro, di diritti sociali, di libertà di reale opposizione, di manomissione e di azzeramento della Costituzione così arcigna davanti al profitto selvaggio così caro, come evidenziato dalle speculazioni e dai titoli tossici da lui favoriti come da tutto il sistema bancario che hanno portato al disastro finanziario planetario del 2008/2009.
La lettera inviata nel 2011, in collaborazione con Trichet, al governo Berlusconi/Tremonti intimava una maggiore durezza nelle liberalizzazioni, nell’affossamento dei salari, delle pensioni, dello stato sociale, nell’attacco alla Costituzione, durezza su cui i due titubavano…ed è per questo che sono caduti per lasciare spazio, grazie all’innominabile Napolitano, all’altro Mario, Mario Monti che saprà applicare con la ferocia richiesta dall’Unione Europea, drastiche misure contro la sovranità, contro la dignità di tutta una nazione che pullulava di tanti servi obbedienti e affamati che hanno occupato le poltrone desiate del potere dei maggiordomi…Ma non è tutto. C’è ancora molto da dire su tal personaggio, definito da Cossiga “un vile affarista” e ancora molto sulla combriccola che lo attornierà a che gli renderà omaggio. Basti pensare all’elogio commosso di Landini…Dopo la consacrazione provvederò con un altro scritto
“Lasciate ogni speranza…

Di Antonello Boassa

Contro le guerre imperiali innanzitutto, contro le guerre valutarie e del debito, contro le politiche neoliberiste. Contro lo sfruttamento dei lavoratori e dei popoli, contro la devastazione del pianeta, in difesa dello stato sociale e della libertà e dell'uguaglianza sociale di tutte e di tutti, in difesa del mondo animale, Antonio scrive anche per L'Interferenza

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