Torino – Al Prefetto e alla Amministrazione dico basta con gli sgomberi e la cacciata dei poveri. Combattete la povertà non i poveri
Dopo l’indecente cacciata dei clochard dalle vie del centro di Torino – cacciati e privati delle loro poverissime cose – il Prefetto di Torino interviene per dire che “quello dell’altro giorno è stato un intervento ordinario, ma noi da tempo stiamo lavorando a una piano articolato per affrontare le fragilità e questo progetto riguardo anche i senza tetto”. Signor Prefetto, per caso fa riferimento al “protocollo d’intesa per la prevenzione ed il contrasto alle occupazioni abusive di alloggi di edilizia residenziale pubblica” sottoscritto da Lei, dal presidente della Regione Piemonte, dalla sindaca di Torino, dal presidente dell’Atc il 29 dicembre scorso? Se è così non ci siamo per nulla. Invece che affrontare il tema del disagio sociale e della domanda abitativa quel protocollo addita le occupazioni come un fenomeno di “indebita intrusione” che “minaccia la sicurezza degli inquilini”, una minaccia da affrontare con operazioni “info-investigative”, di “sgombero” ricorrendo al “supporto, se necessario, alle forze di polizia”. Una approccio che nega la realtà.
Nella città metropolitana di Torino a fronte di 16 mila domande di case popolari sono state attribuite 500 unità abitative (dati 2019). Sempre a Torino, la città più povera del centro nord d’Italia, a fronte di 2mila clochard ci sono 500 posti dormitori. Numeri che dicono di un disagio sociale e abitativo esplosivo privo di qualsiasi risposta politica e sociale. Invece che combattere la condizione di rischio e di insicurezza in cui versano migliaia di persone impoverite, abbandonate a se stesse, si continua a perseverare nella politica degli sgomberi, delle espulsioni, dell’allontanamento in nome di una legalità e di un decoro di facciata. Contro questa idea di legalità e di decoro che nega eguale dignità e diritti alle persone siamo in radicale dissenso.
* Ezio Locatelli segretario provinciale Rifondazione Comunista Torino