Il tentativo della Lega dell’Emilia-Romagna di limitare la possibilità di utilizzo della pillola abortiva Ru486 fermando la somministrazione presso consultori e day hospital è un fatto gravissimo e inaccettabile che svela una volta di più l’anima oscurantista del partito di Matteo Salvini.
La crociata della Lega che in Emilia-Romagna come in altre regioni se la prende con la pillola Ru486 è in realtà una crociata contro le donne e i medici e, più in generale, è un attacco ai diritti civili faticosamente conquistati negli anni dal movimento delle donne.
Invitiamo quindi la giunta Bonaccini a respingere al mittente il tentativo della Lega di contrastare nelle regioni le direttive del Ministero della Salute, che dopo 10 anni ha finalmente aggiornato le linee guida sulla pillola abortiva Ru486 prevedendo la possibilità dell’aborto farmacologico senza ricovero e fino alla nona settimana di gravidanza.
Alla Lega noi di Rifondazione Comunista diciamo che il diritto all’autodeterminazione delle donne non si tocca ed è vergognoso il tentativo di riportare il paese indietro nel tempo. La Lega va al governo con Draghi per ripulirsi l’immagine scoprendosi improvvisamente europeista, speriamo che diventi anche femminista così la smette di essere un partito nemico delle donne.
Stefano Lugli
Segretario regionale Rifondazione Comunista Emilia-Romagna