Cresce la preoccupazione degli esperti sulla diffusione delle varianti del Covid-19. ‘Serve un lockdown totale ed immediato’ auspica Walter Ricciardi consigliere del ministro della Salute
È una lotta contro il tempo. La rapidità delle campagne vaccinali è dirimente. Di certo riusciremo a battere il Covid-19 anche se non sappiamo quando. Gli esperti e gli enti statali ed europei preposti ad autorizzare le somministrazioni assicurano sull’efficacia dei vaccini, ma quelli approvati lo sono anche per le varianti del virus? Molti virologi ritengono di sì, ma solo il tempo potrà confermare questa ipotesi.
Intanto occorre accelerare la campagna di vaccinazione. Affinché questa avvenga con rapidità occorrono un numero sufficiente di medici ed infermieri e, ovviamente, di vaccini. Il primo problema da risolvere è l’incremento della capacità produttiva delle aziende farmaceutiche che sono titolari dei brevetti. Pfizer, Moderna e Astrazeneca possono garantire quantità limitate. Per aumentare la produzione è necessario sospendere i diritti che derivano dalla privativa. Occorre, cioè, un trasferimento tecnologico ad altre aziende farmaceutiche. Ma le multinazionali saranno disposte a rinunciare ad una parte dei profitti?
Poi ci sono le varianti del virus. Per evitare che si propaghino le soluzione sono due. Un altro ‘lockdown’ come auspicato dal consigliere del ministero della Salute Walter Ricciardi oppure una campagna vaccinale rapida.
La guerra contro il Covid-19 non è vinta. Le misure adottate nell’ultimo mese non sono state sufficienti a far scendere la curva dell’epidemia. Il numero dei contagi si mantiene stabile e la variante inglese preoccupa molto. Siamo in un momento delicato. Non è necessario essere degli esperti per capire che il virus tenterà di adattarsi alla nuova situazione. È una battaglia contro il tempo. L’uomo di certo la vincerà, ma quando questo avverrà dipende molto dai nostri comportamenti e dalla capacità degli Stati di imporre l’interesse generale a quello privato delle aziende farmaceutiche.
Tutto nella speranza che i timori degli esperti sull’arrivo di una terza ondata siano infondati.