Dopo il primo turno del 27 dicembre, i cittadini del Niger sono stati nuovamente chiamati alle urne per determinare il nome del nuovo presidente del Paese africano, in occasione del secondo turno organizzato il 21 febbraio. Alle elezioni non ha preso parte il capo di Stato uscente, Mahamadou Issoufou. In carica dal 2011, Issoufou aveva comunicato già in precedenza la propria intenzione di non ricandidarsi per un terzo mandato, con l’obiettivo di garantire per la prima volta una successione pacifica al potere nella storia del paese sin dall’indipendenza del 1960.

Il partito di governo, il Partito Nigerino per la Democrazia e il Socialismo (Parti Nigérien pour la Démocratie et le Socialisme, PNDS-Tarayya), si è dunque affidato alla candidatura di Mohamed Bazoum, sessantunenne che ha ricoperto gli incarichi di ministro degli Esteri e di ministro degli Interni nei due mandati presidenziali di Issoufou, oltre ad essere stato designato presidente del PNDS dal 2013.

Considerato come il favorito per la vittoria, Bazoum ha chiuso al comando già in occasione del primo turno, con il 39,33% delle preferenze, restando tuttavia lontano dalla soglia del 50%, necessaria per evitare il ballottaggio. Bazoum ha dunque dovuto affrontare al secondo turno Mahamane Ousmane, settantuno anni, già presidente del Niger tra il 1993 ed il 1996, prima di essere rimosso dal colpo di stato ordito da Ibrahim Baré Maïnassara. Candidato per il partito Rinnovamento Democratico e Repubblicano (Renouveau Démocratique et Républican, RDR), Ousmane aveva ottenuto il 16,99% dei consensi nelle consultazioni del 27 dicembre.

Il secondo turno, con una partecipazione del 62,91%, ha confermato il primato di Bazoum, che ha raggiunto il 55,75% delle preferenze, mentre Ousmane si è dovuto accontentare del restante 44.25%. Questi “risultati sono provvisori e devono essere sottoposti all’analisi della Corte costituzionale“, ha detto Issaka Souna, presidente della Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI).

L’opposizione non ha accettato il verdetto: “Chiedo a tutti i nigerini di mobilitarsi all’unisono per sconfiggere questa frenata elettorale“, ha detto Falké Bacharou, responsabile della campagna per Mahamane Ousmane. In seguito a queste dichiarazioni, I sostenitori dell’opposizione sono scesi in piazza nella capitale Niamey per protestare vicino al quartier generale del partito al governo.

Sono profondamente grato al popolo del Niger per la fiducia che ha dimostrato eleggendomi presidente della repubblica“, ha invece scritto Bazoum sul proprio account Twitter. “Sarò un fedele servitore per affrontare tutti i problemi che il nostro paese deve affrontare“.

I compiti da affrontare per il neopresidente Bazoum saranno assai onerosi: il Niger, popolato da circa 24 milioni di persone, sta infatti affrontando un periodi di grandi difficoltà. Il Paese si trova infatti nella morsa delle organizzazioni terroristiche che terrorizzano l’Africa occidentale, come al-Qaeda, ISIS e Boko Haram, che ha ucciso centinaia di persone lungo il confine sud-orientale con la Nigeria. Il Niger deve inoltre lottare contro la siccità ricorrente, le inondazioni e la diffusa povertà. Come se non bastasse, l’uranio, principale merce di esportazione del Paese, è stato colpito da un calo dei prezzi negli ultimi anni, diminuendo le entrate per il governo di Niamey.

Il tutto va naturalmente inserito nel contesto della pandemia da Covid-19, che è andata ad aggravare ulteriormente la situazione economica del Niger. Il Paese ha registrato fino ad ora 4.740 casi positivi e 172 decessi, ed è stato uno dei meno colpiti del continente africano, ma l’onda lunga della crisi internazionale si è fatta sentire anche in Niger.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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