L’intero panorama politico rivoluzionato in poco più di un mese, quasi tutto l’arco parlamentare a sostegno, macchinazioni, contorsionismi acrobatici nella linea politica dei principali partiti, tutto pur di far nascere il Governo Draghi. Il paradiso delle competenze e del merito, né a destra né a sinistra, ma in alto, laddove il tecnico-demiurgo potrà dirigere le operazioni e soprattutto… i fondi. La stampa entusiasta applaude al nuovo scenario che, stiamo scoprendo, poi tanto nuovo non è. Non sono nuovi i Ministri, non lo sono le linee politiche liberali e tantomeno gli interessi da tutelare appaiono diversi da quelli del recente passato, evidentemente espressione di quel Blocco Borghese che nell’ultimo decennio è stato più volte, in Italia e in Europa, utilizzato per imporre controriforme liberiste contro il welfare e i diritti del lavoro.
L’Italia dei gattopardi si trova a meno di dieci anni dal disastroso esperimento del Governo Monti a cambiar tutto perché nulla cambi.