“Siamo di fronte all’ennesimo schiaffo da parte delle aziende farmaceutiche, “padrone” dei brevetti, e che continuano a centellinare le dosi di vaccino, non rispettando gli impegni presi con l’Unione Europea e con i singoli Paesi: quindi l’ennesima protesta contro AstraZeneca ci sembra persino ridicola! La soluzione c’è ed è sotto gli occhi di tutti, liberalizzare i brevetti, per produrre tutte le dosi di vaccino necessarie a livello mondiale, ma ci si ostina a non volerla vedere!”. È quanto ha dichiarato Vittorio Agnoletto, portavoce della Campagna Europea Diritto alla Cura. Nessun Profitto sulla Pandemia-Right2Cure #NoprofitOnPandemic.
Nessuna risposta è arrivata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, alla lettera inviata venerdì 5 marzo dal Comitato Italiano della Campagna, forte dell’adesione di ben 70 Organizzazioni nazionali, fra cui i sindacati e le maggiori associazioni italiane, operanti in vari settori, numero tutt’ora in crescita.
Per questo, giovedì 11 marzo, in concomitanza con la riunione del Consiglio Trips dell’OMC, Organizzazione Mondiale del Commercio, è stata organizzata una maratona Facebook, dalle 17 alle 19 con i membri del Comitato promotore e del Comitato nazionale dalla pagina Facebook della Campagna: https://www.facebook.com/right2cure.it.
Sarà questa anche l’occasione per un momento straordinario per la raccolta on line di firme per la petizione ICE, Iniziativa Cittadini Europei, per la richiesta all’Unione Europea di una urgente azione per la modifica degli accordi commerciali per i brevetti. Occorrono infatti un milione di firme, di cui 180.000 in Italia.
“Siamo fortemente preoccupati – ha aggiunto Vittorio Agnoletto – per questa imminente scadenza di giovedì 11 marzo, con la riunione del Consiglio Trips dell’OMC che dovrà decidere sulla richiesta di moratoria temporanea sui brevetti presentata già da ottobre da India e Sudafrica: non sappiamo, infatti, che cosa farà il nostro Governo, a cui abbiamo chiesto di sottoscriverla e sostenerla, così come hanno già fatto ben 100 Nazioni e 400 organizzazioni a livello mondiale”
“O i brevetti, o la vita! Quindi, la moratoria è l’unica strada per spezzare definitivamente il “ricatto” di BigFarma, perché davvero “non c’è più tempo da perdere”: è necessario avere la copertura vaccinale per tutti i popoli della terra, senza la quale non potremo liberarci dalla pandemia. “La proprietà esclusiva dei brevetti – ha concluso Agnoletto – è in questo caso un cappio al collo che rischia di strangolarci. È necessario “tagliarlo“, la soluzione c’è, gli strumenti ci sono, basta volerli usare”.
Per maggior informazioni sulla campagna e firmare la petizione: www.noprofitonpandemic.eu/it