L’Ue può festeggiare: le prime cifre degli incassi miliardari di Big Pharma
Storie di ordinaria follia nella gestione dell’emergenza Covid e vaccinazione di massa da parte dell’Unione Europea.
Andiamo con ordine. Il capo dell’Agenzia Europea per i medicinali (EMA) Christa Wirthumer Hoche ha paragonato l’approvazione di emergenza del vaccino russo in un’intervista pubblica in Austria con la infelice espressione della “roulette russa”. Chiaramente gli autori del vaccino Sputnik V (già applicato in decine e decine di paesi nonché lodato dal centro di eccellenza italiano Spallanzani per i risultati sbalorditivi nell’ultimo studio effettuato in Argentina) hanno chiesto scuse formali.
E ancora: “Attualmente non sono in corso colloqui per integrare lo Sputnik V nella strategia Ue sui vaccini”. Così ha parlato sempre oggi un famigerato portavoce della Commissione Ue replicando all’annuncio dell’avvio della produzione del vaccino russo Sputnik in un impianto in Italia (Fonte: Ansa). Gli Stati membri, ha ricordato il portavoce, possono sempre “concedere l’approvazione del vaccino Sputnik” nell’ambito dell’autorizzazione per uso di emergenza, ma “in questo caso la responsabilità spetterà allo Stato membro e non all’azienda, come sarebbe se il vaccino ottenesse l’autorizzazione all’immissione in commercio dell’Ue”.
Sempre oggi la multinazionale Usa Johnson & Johnson ha comunicato all’UE che a causa di problemi di approvvigionamento delle linee di produzione potrebbe non essere in grado di consegnare i 55 milioni di vaccini promessi a Bruxelles per il secondo trimestre di quest’anno (fonte Reuters).
Questo dopo le ridicole prese in giro di Astrazeneca, Pfizer e Moderna ai popoli che hanno la sfortuna di dover sottostare alle follie della Commissione europea. La quale come unica risposta indignata ha pubblicato i contratti annerendo le parti importanti.
Si sa l’Unione Europea è un organismo sovranazionale che fa gli interessi delle corporazioni transnazionali e a Bruxelles devono essere contenti per il lavoro fatto con quelle del farmaco. Grazie alla produzione e vendita del vaccini anti Covid – l’incasso previsto è davvero ragguardevole, parliamo infatti di circa 50 miliardi di euro. Lo riporta Business Insider.
A snocciolare i numeri delle case farmaceutiche è Barclays. “Abbiamo sviluppato – spiegano gli esperti della ricerca azionaria di Barclays – un semplice modello di mercato basato sui numeri della popolazione globale, sugli accordi di fornitura pubblici a disposizione e anche sulle informazioni di prezzo diffuse o deducibili dagli accordi di fornitura”.
A guidare la classifica delle società produttrici per vendite globali nel 2021 è Moderna, che come annunciato di recente si aspetta di incassare dal vaccino anti Covid 18,49 miliardi di dollari, ossia 15,6 miliardi di euro. Al secondo posto staziona invece il vaccino di Pfizer e Biontech, da cui ci si attendono vendite mondiali nell’ordine dei 15 miliardi di dollari, corrispondenti a quasi 13 miliardi di euro. Dietro di loro troviamo Novavax, il cui vaccino è ancora in fase di approvazione da parte dell’ente regolatorio europeo: l’incasso previsto è di 6,45 miliardi. Quarto posto in classifica per Johnson & Johnson, con un fatturato legato al vaccino stimato a 5,5 miliardi di euro. Al quinto posto troviamo un altro nome noto, Astrazeneca, i cui guadagni stimati per la produzione e commercializzazione del siero sono di 4,4 miliardi di euro.
Gli incassi si riverberano anche sui valori borsistici. Gli analisti di Barclays hanno deciso di rivedere al rialzo la raccomandazione su Astrazeneca inserendo le azioni tra le proprie preferite e alzando il prezzo obiettivo a 100 sterline.
Ma qui arriviamo al punto centrale. L’Unione Europea fa gli interessi delle multinazionali e il suo lavoro lo fa bene come avete visto dalle cifre elencate in precedenza. Ribellarsi ai paradossali fallimenti, gli ennesimi, di questo mostro sovranazionale è un dovere per tutti coloro che hanno a cuore la salute fisica, politica, sociale e economica dell’Italia. Terze vie non esistono.