Barricata nella Rue Soufflot di Horace Vernet.


Francesco Cecchini


Visto che non ce la farete mai a procurarci un salario decente ci mettiamo noi a dirigere le fabbriche visto che, fatti fuori voi, sarà sufficiente.
Visto che allora ci minaccerete coi fucile e coi cannoni abbiamo deciso che una vita infame la temeremo dora in poi più della morte.
Visto che non ci fidiamo del governo quali che siano le sue promesse abbiamo deciso che dora in poi ci costruiremo una buona vita guidata soltanto da noi.
Visto che date retta ai cannoni e a ogni altra lingua siete sordi dobbiamo allora, e non ce ne pentiremo! puntare i cannoni contro di voi!


Bertolt Brecht, I giorni della Comune.


Karl Marx definì la Comune il primo governo operaio della storia. La mattina del 18 marzo 1871 una brigata comandata dal generale Claude Lecomte s impadronì di cannoni a Montmartre uccidendo una delle sentinelle. Ma non tutto filò liscio. Le guardie nazionali e la popolazione allarmata accorsero. Molte furono le donne. Louise Michelet si rivolse ai soldati affché si ribellino. Per disperdere il popolo, il generale ordinò di aprire il fuoco ma non venne ascoltato, i soldati fraternizzarono con il popolo. Il generale Lecomte verrà fucilato. Anche il generale Clément Thomas, il massacratore della rivoluzione del 1848, sarà giustiziato lo stesso giorno. Nel pomeriggio il generale Thierry fuggì a Versailles. Il Comitato centrale della Guardia nazionale a mezzanotte s installò in municipio e chiamò i parigini ad eleggere la propria assemblea. Le elezioni si svolsero il il 26 marzo. Due giorni dopo venne proclamata la Comune, diretta da unassemblea di 90 membri, espressione di quei comitati popolari che precedentemente avevano organizzato la difesa di Parigi dai prussiani.
Il 9 aprile la Comune emise il suo manifesto politico: “Lappello al popolo francese”.
“Ancora una volta Parigi lavora e soffre per la Francia intera e attraverso le sue lotte e i suoi sacrifici prepara la rigenerazione intellettuale, morale, amministrativa ed economica, la gloria e la prosperità di tutto il Paese. Che cosa chiede? Il riconoscimento e il consolidamento della repubblica, sola forma di governo compatibile con i diritti del popolo e con un regolare e libero sviluppo della società. L autonomia assoluta della Comune estesa a tutte le località della Francia, che riconosca a ognuna di esse la pienezza dei suoi diritti e a tutti i francesi il pieno esercizio delle loro facoltà e attitudini, come uomini come cittadini e come lavoratori. L autonomia della Comune avrà come unico limite l eguale diritto d autonomia di cui godranno tutte le altre Comuni aderenti allo stesso patto e la cui unione dovrà garantire l unità della Francia. Alla Comune spettano i seguenti diritti: il voto del bilancio comunale, entrate e uscite, la fissazione e la ripartizione delle imposte; l organizzazione della propria magistratura, polizia e delle proprie scuole, l amministrazione dei beni comuni di sua appartenenza; la scelta, per elezione o per concorso, la responsabilità, il controllo e il diritto di revoca dei magistrati e funzionari comunali a tutti livelli. La garanzia assoluta della libertà individuale, delle libertà di coscienza e delle libertà di lavoro. L intervento permanente dei cittadini negli affari comunali, attraverso la libera manifestazione delle proprie idee, la libera difesa dei propri interessi; è la Comune sola responsabile della sorveglianza e della difesa dei diritti di riunione e di pubblicità, a garantire queste manifestazioni. L organizzazione della difesa e della Guardia nazionale, che elegge i propri capi ed è la sola responsabile dell ordine nella città”.
La Comune non mise in atto un programma prettamente socialista o comunista. Finanza e proprietà privata non diventarono bene comune. Attuò o tentò di attuare il programma delineato nell Appello al popolo francese. Coinvolse le masse in una forma di democrazia diretta con cariche revocabili. Delineò uno stato che avrebbe dovuto cessare di essere centralizzato, ma federativo di Comuni che si associavano liberamente conservando lautonomia. Stato e insegnamento doveva essere laici. Fabbriche abbandonate venivano assegnate a cooperative. Venne emanata una legislazione del lavoro avanzata, per esempio fu abolito il lavoro notturno. Sempre per legge vennero garantiti diritti civili importanti quali i matrimoni naturali, la libertà dassociazione e di stampa, i diritti delle donne.
Non comunismo, ma una democrazia progressista dove si coniugavano elementi fortemente classisti con il radicalismo liberale della rivoluzione del 1789. Una forma politica, sociale economica che però poteva diventare comunismo.
Di fronte a ciò il governo di Versailles dedicò tutte le proprie energie a isolare Parigi e conquistarla militarmente per distruggere la Comune. Ci riuscì anche per la debolezza di una società fortemente alternativa che non poteva assestarsi, consolidarsi e rafforzarsi perché assediata militarmente. Con laiuto delle truppe di Bismark, Thiers conquistò Parigi nell ultima settimana di maggio,la settimana di sangue. Il confronto militare fu impari, le barricate caddero una ad una e i comunardi vebbero massacrati. 30.000 uomini, donne e bambini vengono uccisi. Thiers affermò: “Lo spettacolo del suolo disseminato dei loro corpi servirà da lezione”. Una lezione, però, che i comunisti non hanno mai voluto imparare.
Per la comprensione di questa esperienza storica è importante la lettura del lavoro di Karl Marx “La guerra civile in Francia”. Marx non si limitò a entusiasmarsi per l eroismo dei comunardi che, come scriveva, “davano l assalto al cielo”. Nel movimento rivoluzionario, benché esso non avesse raggiunto il suo scopo, Marx vide una esperienza storica di enorme importanza, un sicuro passo in avanti della rivoluzione proletaria mondiale, un tentativo pratico più importante di centinaia di programmi e di ragionamenti. Analizzare questa esperienza, ricavarne lezioni di tattica e rivedere, sulla base di questa esperienza, la sua teoria: questo fu il compito che Marx si pose.
Lunico emendamento che Marx giudicò necessario apportare al “Manifesto del partito comunista”, lo fece sulla base dell esperienza rivoluzionaria dei comunardi di Parigi. L ultima prefazione a una nuova edizione tedesca del «Manifesto» firmata insieme dai due autori porta la data del 24 giugno 1872. In questa prefazione Karl Marx e Friedrich Engels scrissero che il programma del “Manifesto del partito comunista” era “qua e là invecchiato”.
“La Comune specialmente — essi scrissero — ha fornito la prova che la classe operaia non può impossessarsi puramente e semplicemente di una macchina statale già pronta e metterla in moto per i suoi propri fini”. Così, a questo insegnamento principale e fondamentale della Comune di Parigi, venne attribuita da Marx ed Engels un importanza talmente grande da trarne un emendamento sostanziale al «Manifesto del partito comunista».
Quando scoppiò il movimento rivoluzionario di massa del proletariato, Marx, nonostante l insuccesso, nonostante la sua breve durata e la sua impressionante debolezza, si mise a studiare le forme che esso aveva rivelato. La Comune è la forma “finalmente scoperta” dalla rivoluzione proletaria sotto la quale poteva prodursi la emancipazione economica del lavoro. La Comune fu il primo tentativo della rivoluzione proletaria di spezzare la macchina dello Stato borghese; fu la forma politica che può e deve sostituire quel che è stato spezzato.
Le rivoluzioni russe del 1905 e del 1917, la rivoluzione cinese e quella cubana hanno continuato, in situazioni differenti e in altre condizioni storiche, l opera della Comune e confermato la geniale analisi storica di Karl Marx.

Viva La Comune!

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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