“Sveglia all’alba stamattina per 13 No Tav, alla porta la polizia politica per recapitare altrettante misure cautelari. I fatti al centro “dell’indagine” dei miserabili della questura di Torino, sono quelli del 1 maggio 2019.
Eravamo nel pieno del governo giallo-verde prima del clamoroso voltafaccia che ha mandato avanti ancora una volta il TAV.
A fine corteo, una marea No Tav premeva per raggiungere la testa e portare le ragioni di una valle testarda che da 30 anni lotta per un mondo più equo in cui le persone vengono prima dei profitti e la natura prima dello sviluppo dei bilanci azionari.
I sindacati confederali decisero di far schierare la polizia per separarci dallo spezzone più disprezzato, quello di quel Partito Democratico responsabile di 20 anni di contro-riforme del mercato del lavoro, di grandi opere che devastano la natura e di tagli a scuola e sevizi (e che diventerà pochi mesi dopo alleato del movimento 5 stelle).
Mentre la “sinistra” torinese accoglieva a braccia aperte nel corteo “dei lavoratori” esponenti di Fratelli d’Italia, berlusconiani di ferro e madamine in nome del sì al tav, ai No Tav è stato impedito di esprimere il proprio dissenso a colpi di cariche e manganellate. Come al solito, nella neo-lingua del potere gli aggressori diventano aggrediti ed ecco oggi, a 2 anni dai fatti, in piena pandemia arrivare delle misure “cautelari” col solo obiettivo di punire in maniera preventiva, senza le fastidiose lungaggini di un dibattimento in aula, chi lotta a testa alta per un mondo migliore. Le accuse sono delle più ridicole tra le quali ovviamente c’è quella di parlare al megafono per dire cose poco gradite dalla polizia politica. Così è finita in mezzo a questo procedimento anche Dana, già rinchiusa nel carcere delle Vallette da 6 mesi.
Solidarietà e amore infinito per gli inquisiti!”
Riprendiamo il comunicato di Notavinfo Notav, ribadendo la nostra solidarietà a tutte le attiviste e gli attivisti colpiti!
Potere al popolo