Diecimila morti da Covid in Piemonte dopo un anno di inettitudine. Basta privatizzazioni, rilanciare il sistema sanitario pubblico A fronte dei diecimila morti in una anno per Covid in Piemonte risparmiateci le lacrime di coccodrillo. Questa ecatombe oltre che dolore suscita indignazione. Allo stato attuale la situazione di pericolo sanitario è più o meno la stessa di un anno fa non tanto e non solo per la virulenza del virus ma per la sequela di inettitudini e inadempienze. Tra queste una perdurante carenza di personale sanitario (le poche assunzioni sono state fatte tutte con contratti precari), mancato potenziamento della medicina territoriale, mancato adeguamento o riapertura di presidi sanitari e ospedalieri pubblici a fronte di soldi dati a strutture private, mancato adeguamento dei trasporti pubblici, mancanza di interventi attivi per ridare alle Rsa la dignità di strutture di assistenza e protezione oltre che un ritardo spaventoso nell’attuazione di un piano vaccinale. Insufficienze ed errori che non possono essere sminuiti prendendo a pretesto il quadro delle difficoltà generali, tanto più non può farlo chi propugna la definitiva secessione regionale della sanità dopo aver dimostrato l’incapacità di gestione del sistema sanitario piemontese in due decenni di regionalizzazione. Nel chiedere, come Rifondazione Comunista, il potenziamento del piano vaccinale ( aumento punti vaccinali, organizzazione sistematica delle chiamate vaccinali, aumento del personale per vaccinazioni, potenziamento del servizio vaccinale a domicilio oggi quasi del tutto assente, ecc), oltre che una decisa presa di posizione per rimuovere la proprietà dei brevetti detenuta dalle multinazionali farmaceutiche è quanto mai necessario andare al potenziamento del sistema sanitario pubblico, della medicina territoriale, a nuove assunzioni di personale sanitario in forme stabili oltre che essere necessario adottare misure di potenziamento del trasporto e della scuola pubblica, misure di prevenzione riguardanti i luoghi di lavoro. Basta privatizzazioni che fanno solo l’interesse di pochi. Il diritto alla salute torni realmente al primo posto.
Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino Franco Cilenti, responsabile sanità Prc-Se Piemonte