Una sanzione di SOOmila euro e un risarcimento di 11 milioni di euro. Una settimana dopo l’assoluzione per le presunte tangenti in Nigeria, Eni esce anche dal caso Congo, dopo la riqualificazione del reato, che passada “corruzione internazionale” a “induzione indebita intemazionale”. Al centro dell’inchiesta vi sono alcune licenze ottenute per pompare petrolio dai pozzi di “Marine VI e VII” i nella Repubblica del Congo. Eni, secondo l’accusa, avrebbe ceduto quote di giacimenti petroliferi a una società privata congolese, riconducibile a politici di primo piano a Brazzaville, al fine di ottenere il rinnovo delle licenze petrolifere. L’indagine era nata nel giugno del 2015 da un esposto presentato da “Re:Common” insieme a “Global Witness”, le organizzazioni che avevano denunciato Eni anche nel caso chiuso una settimana fa con l’assoluzione di Eni dall’accusa di aver versato mazzette a esponenti politici nigeriani.