I russi stanno facendo affluire rinforzi militari nelle regioni al confine con il territorio ucraino e in Crimea. Gli ucraini continuano ad ammassare truppe, specialmente lungo la linea di contatto con le repubbliche separatiste. Droni e aerei di sorveglianza statunitensi/NATO pattugliano, ogni giorno, da settimane, i confini russo-ucraini, il Donbass e la Crimea. Il tutto senza entrare nello spazio aereo russo/separatista. Nelle ultime 2 settimane sono stati registrati scontri e reciproci bombardamenti tra separatisti e regolari ucraini. Morti e feriti per entrambe le parti. Non ci sono stati tentativi di offensiva terrestre, anche perché il terreno fangoso rende questa opzione impraticabile. In sottofondo la politica: gli ucraini fanno rivendicazioni su Crimea e territori del Donbass occupati, chiamando l’aiuto della NATO che, come sempre, segue l’unica via statunitense e promette supporto a Kiev. La russia minaccia di rispondere con forza ad ogni tentativo di rompere la situazione di “cessate il fuoco”. I russi ritengono che la Crimea sia a tutti gli effetti territori russo. Sarà quindi improbable un attacco contro la penisola. Il Donbass separatista potrebbe comunque essere oggetto di azioni militari.
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