- Angelo Brunetti
Non è la prima volta.
In 20 anni di questa guerra di aggressione degli USA in Afghanistan con il pretesto di combattere il terrorismo e Al Qaeda, sono stati diversi gli annunci di ritiro delle truppe.
È sempre emerso un pretesto, il solito il mancato rispetto degli accordi dei talebani, per fermarlo.
Media e politici sono in brodo di giuggiole con lodi sperticate al limite del disgusto per l’annuncio dell’inquilino della Casa Bianca Joe Biden di ritirare i soldati statunitensi dal martoriato paese asiatico.
Il vecchio Joe ha pensato a tutto, scegliendo una data simbolica: 11 Settembre, a 20 anni esatti dagli attacchi alle Torri Gemelle a New York.
Per la storia, ricordiamo che il commando che commise l’attentato era composto per la maggior parte da cittadini sauditi.
Un piccolo dettaglio. Dal 2001 Washington, con l’amministrazione di Gerorge W. Bush ha reso il Medio Oriente un cimitero provocando guerra e distruzione anche in Iraq, oltre al pretesto oltre di trovare armi chimiche inesistenti di Saddam Hussein, ma soprattutto per combattere al Qaeda.
Ecco, questo è il punto. Nel corso degli anni lo Zio Sam e Al Qaeda sono diventati amici.
I terroristi che attaccarono New York, sono diventati, in Siria, “una risorsa“, senza che sui media italiani apparisse non diciamo indignazione, ma quanto meno una qualche minima contestazione o dubbio.
Siamo davvero sicuri che gli Stati Uniti metteranno fine a 20 anni di orrore?
Quello di Biden che manda in visibilio cortigiani italiani, alcuni dei quali si prendono pure il merito della decisione( ogni riferimento al post Facebook da Istituto Luce del Ministro degli Esteri italiano non è affatto casuale), non è il primo annuncio di ritiro.
Ieri è stata la quarta volta, negli ultimi 10 anni, che Washington attraverso 3 Presidenti, 2 democratici e uno Repubblicano, annuncia il ritiro dall’Afghanistan.
Ecco l’elenco che sintetizziamo:
- Barack Obama 22 giugno 2011: La nostra missione cambierà da combattimento a supporto. Entro il 2014, questo processo di transizione sarà completato e il popolo afghano sarà responsabile della propria sicurezza. Stiamo iniziando questo calo da una posizione di forza.
- Barack Obama 27 maggio 2014: Il 2014, quindi, è un anno fondamentale. Insieme ai nostri alleati e al governo afghano, abbiamo convenuto che questo è l’anno in cui concluderemo la nostra missione di combattimento in Afghanistan.
- Amministrazione Trump 17 novembre 2020: Con le benedizioni della Provvidenza nel prossimo anno, finiremo questa guerra generazionale e porteremo a casa i nostri uomini e le nostre donne.
- Joe Biden 14 aprile 2021: “È ora di porre fine alla guerra più lunga d’America”
Non vi meravigliate se la lista degli annunci non rispettati possa essere incrementata.
Tra l’altro a Washington hanno una strana idea di ritiro delle truppe.
Un esempio? Gli annunci di Trump sulla Siria.
Infatti, il magnate aveva sempre ribadito allo stesso tempo, senza che nessuno lo contestasse( media e governi servi degli USA quando si tratta delle guerre di Washington appoggiano incondizionatamente un dem o repubblicano) che aveva ritirato le sue truppe ma un piccolo contingente era rimasto per rubare il petrolio siriano.
Ieri, comunque, Biden ha precisato che gli USA non abbandoneranno l’Afghanistan “il nostro lavoro diplomatico e umanitario continuerà”.
Già la parola “umanitario” fa tremare i polsi, visto che sotto questa parola gli Stati Uniti hanno commesso ogni genere di crimine. Resta chiaro, al momento, che il martoriato paese asiatico dovrà ancora fare i conti con la “protezione” dello Zio Sam. Nessuno si faccia illusioni.
Da non perdere di vista che gli USA ormai sono in uno scontro aperto con la Cina e con l’Iran, nonostante le timide aperture sul dossier nucleare.
È credibile che abbandonino l’Afghanistan confinante con l’Iran e di certo non lontano dalla Cina?
Fino all’11 Settembre possono succedere tante cose.
Gli statunitensi noti storicamente non solo per la guerra e distruzione che hanno seminato dalla loro nascita, ma, soprattutto, per non aver mai rispettato un accordo o una parola data.
Senza dubbio sarà l’ennesimo bluff, ma i vari governi e media asserviti ve lo faranno passare per un grande gesto umanitario, nonostante 20 anni di guerra con migliaia di morti e miliardi di dollari spesi.
Questa volta c’è chi ci crede perché “la dichiarazione è della Nato nel suo complesso”. Ma non commentiamo per non offendere ulteriormente la vostra intelligenza