Il gup del tribunale di Arezzo ha assolto perché il fatto non sussiste Walter De Benedetto, il disabile aretino di 48 anni, ex dipendente comunale, malato di artrite reumatoide, accusato di aver coltivato cannabis nel giardino della propria abitazione. Il giudice ha sposato la richiesta del pm Laura Taddei che aveva chiesto l’assoluzione. Si tratta della prima sentenza inquadrata nella nuova normativa che disciplina la produzione di cannabis in Italia a scopo terapeutico. La vicenda giudiziaria di De Benedetto termina dunque con la sentenza assolutoria del tribunale di Arezzo.
“Siamo molto soddisfatti di questo risultato. Oggi in 20 città con altre associazioni e forze politiche abbiamo manifestato di fronte ad altrettanti tribunali a sostegno di Walter. Una mobilitazione nazionale bellissima”, affermano in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani. “L’applauso dei tanti alla notizia dell’assoluzione, che con noi erano ad Arezzo di fronte al tribunale sotto una pioggia scrosciante, è stato emozionante. Walter è assolto ma la legge proibizionista è da condannare senza attenuanti. Una legge criminogena che riempie le galere di disperati e consegna miliardi di euro alle mafie e alla criminalità. Noi chiediamo al Parlamento di discutere e approvare la nostra proposta di legge popolare che oltre 60.000 cittadini hanno sottoscritto per la legalizzazione della cannabis. Lo stanno facendo in moltissimi paesi del mondo facciamolo anche noi in onore della ragionevolezza e contro un proibizionismo becero che ha fallito per decenni”.