Verónika Mendoza di Nuevo Perú e Pedro Castillo di Perú Libre
Francesco Cecchini
I duecento anni di indipendenza del Perù hanno avuto luci e ombre. Una delle ombre più oscure sono stati gli anni del governo dittatura di Alberto Fujimori dal 28 luglio 1990 al 17 novembre 2000. . Il suo governo si contraddistinse per lo stile autoritario, specialmente dopo l’autogolpe del 1992, con il quale furono cancellate le libertà democratiche. Fujimori violò diritti umani con omicidi, rapimenti, sterilizzazioni forzate, violenze e torture. In particolare fu accusato di crimini il Grupo Colina, un distaccamento dell’esercito peruviano formato dallo stesso governo Fujimori che uccise circa 60 persone, tra cui minorenni e semplici oppositori politici. Durante gli ultimi mesi del suo terzo mandato, il governo fu travolto da una serie di scandali che videro accusati di corruzione personaggi di primo piano. Accusato di tutto quanto cercò di rifugiarsi prima in Giappone e poi in Cile dove fu catturato. Il 7 aprile 2009 venne condannato a 25 anni di reclusione per 25 omicidi compiuti dai paramilitari legati ai servizi segreti durante il suo governo, divenuti 32 anni dopo la condanna per corruzione e uso di fondi pubblici a fini illeciti.
Nel 2017 Fujimori è stato scarcerato con la grazia presidenziale e un indulto parziale dopo 12 anni di prigione, per motivi umanitari, essendo gravemente malato, ma dal 2018 è nuovamente sotto processo per una strage in cui morirono 6 persone. Dall’ottobre 2018, dopo l’annullamento della grazia, fu messo brevemente in stato di detenzione domiciliare per finire di scontare la pena, ma dopo pochi mesi (gennaio 2019) è stato arrestato in custodia cautelare, in attesa di sentenza, e attualmente (2020) si trova in carcere per i residui 13 anni, intervallando con brevi periodi di ricovero ospedaliero.
Lo scorso marzo è iniziato il processo ad Alberto Fujimori, 82 anni, per le sterilizzazioni forzate di donne indigene durante il suo secondo mandato (1995-2000). Almeno 18 donne sono morte e migliaia di loro hanno subito gravi conseguenze fisiche e psicologiche. Le vittime chiedono giustizia e riparazione
Il programma di sterilizzazione forzata era stato progettato per influenzare in negativo per scopi economici la capacità riproduttiva di un settore impoverito della società peruviana,. L’idea era di ridurre la popolazione in condizioni di estrema povertà e impedirle di riprodursi.
Nonostante ciò, Alberto Fujimori e i suoi avvocati difensori hanno chiesto di archiviare la denuncia per sterilizzazioni forzate.
Alberto Fujimori e una vittima della sterilizzione forzata.
Assieme a Pedro Castillo di Perú Libre, 19.098 % dei voti, Keiko Fujimori di Fuerza Popular 13.368 % dei voti è la candidata che si recherà al secondo turno il 6 giugno.
Gia dallo scorso gennaio Keiko Fujimori e annunciaò che in caso di vittoria, concederà l’indulto al padre ed ex presidente Alberto Fujimori. Un indulto presidenziale, quindi, punto importante del suo programma di governo. Nel suo terzo tentativo di raggiungere il Palazzo del Governo, Keiko Fujimori propone di applicare una “demodura” (un misto di democrazia con mano pesante), lo sviluppo di una vera economia di mercato e promuovere il lavoro formale, lo sviluppo di imprese, e di investimento privato.
Consigliere economico di Keiko Fujimori è Jorge Baca Campodónico capo di SUNAT che durante il regime di Alberto Fujimori mise in opera un sistema informatico per coprire i furti allo stato peruviano di Vladimiro Montesino ( capo dei servizi segreti, riempì le carceri di prigionieri politici. Centinaia di donne ed uomini, ex miltanti di Sendero Luminoso, del MRTA, Movimiento Revolucionario Túpac Amaru e di movimenti sociali continuano ad essere incarcerati da moltissimi anni in carceri dove hanno vissuto torture, assassinii e massacri.) Quello che combinò Campodónico è ben raccontato in una nota pubblicata da Wayka il cui link è il seguente:
https://wayka.pe/asesor-de-keiko-fujimori-encubrio-robos-al-estado-de-montesinos/Asesor
Tutto ciò la dice lunga, senza entrare in dettagli, su programma e su chi rappresenta Keiko Fujimori.
Keiko Fujimori
Pedro Castillo, il candidato del partito di sinistra Perú Libre nel ballottaggio previsto per il 6 giugno in Perù, ha ottenuto ieri lappoggio di Veronika Mendoza, leader progressista della formazione Juntos por el Perú, che è stata candidata presidenziale nel primo turno svoltosi l11 aprile, ottenendo oltre il 7% dei voti. Castillo è in campagna elettorale per cercare di assicurarsi la massima carica dello Stato, ed a sbarrargli la strada sta provando la candidata della destra Keiko Fujimori (Fuerza popular).
Voglio fare un appello a tutte le forze democratiche del Paese, ai giovani, alle donne, alle organizzazioni sociali, ai sindacati, ai movimenti popolari – ha dichiarato Mendoza al momento di firmare il patto con Castillo – a unire le forze affinché insieme possiamo ritrovare il nostro Paese, e finalmente scrivere una Costituzione fatta dal popolo e per il popolo. In questanno 2021 in cui commemoriamo il Bicentenario della nostra indipendenza abbiamo unopportunità storica. Per questo abbiamo risposto allappello di Castillo, e chiediamo a coloro che vogliono costruire una vera democrazia a unirsi a noi.
Da parte sua il leader comunista ha ringraziato Mendoza per il sostegno e gli ha inviato il riconoscimento a nome del popolo peruviano per aver deciso di essere parte del suo progetto. I due leader hanno concordato di lavorare insieme per costruire un accordo politico e sociale con lobiettivo di realizzare un governo popolare e promuovere i profondi cambiamenti di cui il Perù ha bisogno, per bloccare la strada allautoritarismo e alla corruzione, ed inaugurare un nuovo tempo in cui si ascoltino tutte le voci e si recuperi la sovranità nazionale.
Nei sondaggi Castillo è favorito per la vittoria finale con oltre il 40% dei suffragi, e con 9/10 punti sulla sua avversaria, figlia dellex presidente Alberto Fujimori, in carcere per reati di lesa umanità.
Pedro Castillo di Perú Libre e Verónika Mendoza di Nuevo Perú uniti.