Una fotografia del popolo colombiano, che protesta.
Francesco Cecchini
Il regime autoritario di Álvaro Uribe e Iván Duque sta rispondendo con brutalità criminale alle manifestazioni di protesta del popolo colombiano. Duque lunedì scorso ha ordinato alle forze di polizia di dispiegare la loro “massima capacità operativa” per sbloccare le strade bloccate dai manifestanti durante i 20 giorni in cui si sono svolte le proteste contro il suo governo, tanto da far dire alla CUT, Central Unitaria de Trabajadores de Colombia, che ha dichiarato guerra allo Sciopero. Comunque il popolo colombiano, nonostante le morti, i feriti e i desparecidos non si fa intimidire.
Il 17 maggio, il Comitato Nazionale dello Sciopero, formato dai sindacati e da gruppi di operai e di campesinos, ha pubblicato una dichiarazione per accusare il Governo di “non voler negoziare”, “né offrire garanzie” per le proteste sociali, iniziate lo scorso 28 aprile e che fino a ieri vi sono stati 40 morti. “Il Governo nazionale non riconosce la gravità e la dimensione della violenza dello Stato contro i manifestanti. Non riconosce i casi denunciati dalle organizzazioni dei diritti umani” si legge nel testo del CNP, che ha indetto una nuova giornata di sciopero nazionale per domani, mercoledì 19 maggio. Lo sciopero iniziato il 28 aprile, quindi continua con la stesse parole d’ ordine: Per la Vita, Per la Pace. Le richieste al governo sono 19, tra le quali spiccano la cessazione delle brutalità della polizia, il ritiro del progetto di riforma sanitaria, che comprende le privatizzazioni; il rafforzamento di una massiccia campagna di vaccinazione e un reddito di base di almeno un salario minimo legale mensile.
Il popolo colombiano sa che la trattativa ha come obiettivo di raggiungere aspetti importanti per la sua qualità di vita, frutto della lotta tenace e combattiva che ha intrapreso, ma che la vera soluzione consiste in uno sbocco democratico e popolare nella prospettiva del Patto Storico, che cerca un cambiamento politico, dove la democrazia autentica, le riforme favorevoli al Popolo nell’istruzione, nella salute, nella casa, nel lavoro, nella produzione nazionale, nella sovranità e nella pace stabile e duratura sono privilegiate.
Per quanto riguarda il Patto Storico, sta crescendo sempre più in Colombia la covinzione che partiti come Colombia Humana e UP. Partito Comunista Colombiano , i FARC e Polo Democrático Alternativo del senatore Iván Cepeda, oltre naturalmente i sindacati, Central Unitaria de Trabajadores (CUT),Confederación de Trabajadores de Colombia (CTC), Confederación de Pensionados de Colombia (CPC), Confederación General del Trabajo (CGT) e FECODE, possono costituire lo schieramento politico e sociale, che nel 2022 può vincere i nemici della pace, Álvaro Uribe e Iván Duque, e il loro partito politico, il Centro Democrático.
Scioperare per avanzare. Viva lo Sciopero Nazionale!