Altra notte da incubo per la destra cilena e per la ultra destra filo Pinochet.
L’alleanza del presidente di destra filostatunitense Piñera, “Chile Vamos”, ha perso praticamente tutto al secondo turno delle elezioni regionali.
Il risultato è stato 12-1, che, sommato al 3-0 del primo turno, fa un totale di 15 regioni perse su 16.
A livello nazionale, la coalizione delle destre ha ottenuto solo il 13,51% dei voti.
I principali partiti di governo, Rinnovamento Nazionale (RN) e Unione Democratica Indipendente (UDI), hanno avuto un disastro politico ed elettorale senza eleggere alcun loro rappresentante (l’unica regione vinta è stata conquistata con un indipendente).
La sconfitta di ieri si aggiunge alla clamorosa batosta subita nella elezione per la Costituente di un mese fa dove la destra non raggiunse nemmeno un terzo dei deputati e quindi non potrà porre il veto durante la votazione degli articoli della nuova Costituzione.
Questo potrebbe essere un cattivo auspicio per le elezioni parlamentari e presidenziali di novembre.
Tornando ai risultati di ieri, la destra ha tirato un sospiro di sollievo nella regione della capitale dove, pur non essendo presente al ballottaggio, i suoi elettori hanno contribuito a far vincere il candidato di centro della Democrazia Cristiana (DC) contro la candidata dei partiti di ultra sinistra.
Si è trattato di una vittoria simbolica poiché evita alla coalizione con i comunisti di governare anche la regione della capitale dopo aver conquistato per la prima volta la carica di sindaco della capitale Santiago (vedi link https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=6065567143457056&id=1034770026536818).
L’unica regione su 16 conquistata dalla coalizione di governo, è stata ottenuta grazie ad un candidato indipendente nella Araucanía, lo stato dove è stata più forte in questi anni la repressione contro gli indigeni Mapuche e contro la loro lotta per le terre.
Bassa l’affluenza, ha votato il 19,62% degli aventi diritto.
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