“Dopo lo spettro di un pericoloso ritorno al pubblico, sarà fondamentale stimolare interventi privati per una crescita solida” Carlo Bonomi Presidente di Confindustria
Si capisce bene la ragione per la quale i settori padronali volevano riscrivere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e hanno sostenuto il Governo Draghi, le parole pesano come macigni e l’obiettivo è quello di favorire i settori privati scaricando sul pubblico i costi economici degli investimenti.
Ora si punta sulle cosiddette semplificazioni per avere i primi 24,9 miliardi entro il mese di luglio visto che il Consiglio Europeo entro il prossimo mese dovrebbe approvare definitivamente il piano.
Bonomi chiede di spendere i soldi del Recovery in maniera responsabile ossia favorire i progetti confindustriali, lo stato investe e i privati incassano. Per Bonomi serve “stimolare interventi privati…. senza un coinvolgimento delle imprese non ci potrà essere una stabile e solida crescita economica e sociale”
Si punta all’aumento del Pil senza guardare alle ricadute occupazionali e sociali del Pnrr, la ampia visione auspicata dai padroni è in realtà alquanto ristretta perché mira ad accrescere il fatturato dei privati senza una effettiva direzione del pubblico, si invoca più mercato sapendo che i costi sociali ricadranno sulle classi sociali meno abbienti e sulle cosiddette transizioni andremo verso ipotesi alquanto discutibili visto che l’aut aut confindustriale è quello di non ridurre le produzioni anche laddove siano con impatti ambientali elevati.
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