Sei parlamentari che hanno denunciato la persecuzione.


Francesco Cecchini


In un rapporto presentato da due ong, Indepaz e Temblores, in occasione di due mesi di scioperi e manifestazioni antigovernative in Colombia si afferma che i morti negli incidenti avvenuti su tutto il territorio nazionale sono stati 75, e che per 44 di essi la responsabilità presumibilmente è della polizia. Secondo il rapporto delle due ong, il terzo dal il 28 aprile scorso, nei 60 giorni trascorsi vi sono stati 1.832 casi di detenzioni arbitrarie, 83 vittime di violenza oculare, 1.468 casi di violenza fisica e 28 vittime di violenza sessuale, per un totale generale di 3.486 casi di violenze da parte della polizia. Per distrarre da questo dramma è stato oranizzato un falso attacco armato all’ elicottero del presidente Iván Duque. Una delle tante provocazioni uribiste.
Anche la seguente vicenda è significativa di quello che sta succedendo attualmente in Colombia. La fonte dell’ informazione è NODAL del 30 giugno. Il link è il seguente:
https://www.nodal.am/2021/06/colombia-periodistas-denuncian-que-fueron-agredidos-por-la-policia-tras-acto-de-duque-en-bogota/
Diversi parlamentari che sostengono lo sciopero nazionale e le manifestazioni, oggetto di indagine presso l’Ufficio del Procuratore Generale della Nazione, si sono rivolti alle organizzazioni internazionali per denunciare la persecuzione nei loro confronti. I deputati dell’ opposizione denunciano la persecuzione davanti all’Unione Interparlamentare. L’ Unione Interparlamentare (UIP), che dal 1921 ha sede a Ginevra, è l’organizzazione internazionale dei Parlamenti. Istituzione nel 1889, è la più vecchia delle istituzioni internazionali di tipo politico.
LUIP persegue i seguenti obiettivi: favorire i contatti, il coordinamento e lo scambio desperienze tra i Parlamenti e i parlamentari di tutti i Paesi; esaminare e prendere posizione su questioni dinteresse internazionale (quali la pace e la sicurezza, lo sviluppo sostenibile, le donne in politica, l educazione, la scienza e la cultura) per suscitare unazione da parte dei Parlamenti e dei parlamentari; contribuire alla difesa e alla promozione dei diritti umani — fattore essenziale della democrazia parlamentare e dello sviluppo — e del diritto umanitario, e in particolare alla protezione dei diritti umani dei parlamentari; contribuire a una migliore conoscenza del funzionamento delle istituzioni rappresentative e al rafforzamento dello sviluppo dei loro mezzi dazione.
I parlamentari Alexander López, Iván Cepeda, Wilson Arias, Gustavo Bolívar e Antonio Sanguino, Ángela María Robledo, María José Pizarro, Inti Asprilla e Jhon Jairo Hoyos, hanno presentato una denuncia all’Unione interparlamentare, che è un’organizzazione Internazionale che rappresenta il ramo legislativo degli Stati nel mondo e che opera nell’ambito del sistema delle Nazioni Unite. I legislatori hanno presentato un rapporto in cui indicano di essere stati vittime di accuse e stigmatizzazione da parte degli organi di controllo in Colombia, per aver sostenuto le mobilitazioni cittadine presentate dallo scorso 28 aprile.

Testo originale del ricorso
Nel ricorso hanno dichiarato: In questo quadro, i legislatori chiedono all’Unione Interparlamentare, allo Stato colombiano, di adottare le misure necessarie, affinché le azioni amministrative svolte dalla Procura Generale nei loro confronti, si svolgano nel rispetto delle sue garanzie costituzionali e procedurali, soprattutto se si tiene conto che si sono aperti parallelamente alla discussione e votazione di un disegno di legge presentato dal procuratore generale della Nazione, Margarita Cabello, che intende riformare l’ ente e che evidentemente non conosce la sentenza dell’Inter -Corte americana dei diritti umani sul caso Petro Urrego Vs Colombia.
Inoltre, nel documento espongono i presunti casi di abuso di autorità che sono stati presentati da membri della Forza Pubblica nell’ambito delle proteste.
I parlamentari hanno anche esposto alla Commissione per i diritti umani dei parlamentari, dell’Unione interparlamentare, i casi di persecuzione di membri della forza pubblica nei loro confronti, che si sono riflessi in minacce, vessazioni e violenze contro i leader dell’opposizione
Hanno denunciato che gli organi di controllo sono comandati da persone vicine al governo nazionale e che questo impedisce loro di esercitare liberamente il proprio diritto di opposizione.
D’ altra parte, la relazione evidenzia la mancanza di indipendenza e imparzialità di enti di controllo quali la Procura Generale e la Procura Generale e l’Ufficio del Controllore Generale della Repubblica, le cui cariche sono attualmente ricoperte da persone che hanno una stretta relazione con il governo di Iván Duque, con le sue posizioni e azioni. Per i firmatari, queste entità stanno usando i loro poteri per ridurre il lavoro dell’ opposizione all’interno del Congresso attraverso una serie di movimenti strategici che denotano sia l’ abuso del potere esecutivo, sia il compiacimento e la permissività da parte delle organizzazioni di controllo.

Senatore Iván Cepeda, uno dei parlamentari che hanno denunciato persecuzione.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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