Naturalmente l’ex ministro della giustizia ( si fa per dire) Bonafede, dopo giorni di silenzio, ora dichiara che il massacro nelle carceri è avvenuto senza che lui ne sapesse nulla, né prima, né durante, né dopo.
Questa è la conclusiva dimostrazione della completa assimilazione nel sistema della casta politica dei cinquestelle.
“A mia insaputa “sono le tre fatidiche parole con le quali ministri e leader politici, burocrati manager e padroni, tutte le classi dirigenti con la new entry dei cardinali, proclamano la loro assoluta estraneità a fatti criminosi dei quali avrebbero potuto accorgersi anche solo per distrazione.
Invece tutti costoro sono fermissimi nel non distrarsi mai, non si sono mai accorti di nulla, guai a solo supporre il contrario. Dal ponte Morandi alla funivia del Mottarone, dai cantieri edili alla fabbrica di Luana, dalle ruberie e malversazioni finanziarie alla violenza poliziesca, dai danni ambientali a quelli sanitari, dalla distruzione della natura a quella della vita, in Italia le responsabilità del male sono sempre e solo dei sottoposti, che con incredibile capacità di raggiro riescono a nascondere tutto ai loro superiori. I quali vivono in un loro mondo perfetto nel quale neppure si può ipotizzare che in quello di sotto succeda quel che davvero succede.
Bonafede è solo l’ultima delle tante scimmiette che non sanno, che non vedono, che non parlano, ma che ci governano. Già perché queste classi dirigenti vili e cialtrone reclamano sempre più poteri per governare un popolo al quale chiedono di far suo il motto fondamentale della loro Repubblica: tutto avviene a nostra insaputa.
Giorgio Cremaschi PaP