Apprendiamo dai TG che la Ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini ha ribadito in Commissione Questioni Regionali la volontà di procedere speditamente verso il baratro della dissoluzione dell’unità del Paese, annunciando di voler accelerare l’iter del regionalismo differenziato, con l’approvazione di una legge quadro entro settembre, per dare “più competenze e risorse alle regioni che ne fanno richiesta”.
In pole position sono la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna già firmatarie di quelle preintese che, a detta della ministra, “non vanno stravolte”.
L’ineffabile Gelmini, di cui non possiamo dimenticare i danni prodotti quando sciaguratamente si occupava di Istruzione, ha sottolineato che, tranne le Finanze, i Tributi e l’Energia, tutte le altre materie saranno oggetto di trattativa fra Stato e Regioni.
Ciò significa che funzioni fondamentali dello Stato e diritti fondanti della cittadinanza, Scuola, Trasporti, Infrastrutture, Ambiente, persino relazioni con l’estero (solo per citarne alcuni) sono demandati a trattative fra il Governo e una pletora di staterelli.
Siamo fuori dalla Costituzione del 1948 e dall’articolo 5, con un’interpretazione estrema della già nefasta modifica del titolo V del 2001, voluta dal centrosinistra e avversata da Rifondazione Comunista.
Il Governo Draghi può permettersi, ignorando le dolorose diseguaglianze evidenziate dalla pandemia e con la complicità della finta o inconsistente opposizione parlamentare, di portare a compimento le scelte più vergognose, con un consenso bipartisan che in realtà tutela una sola parte, quella più ricca e forte.
A meno che non venga contrastato dalla forza dirompente di un movimento che rialzi la testa e connetta le lotte operaie di questi giorni con l’emergenza democratica che sta desertificando i luoghi della partecipazione e della rappresentanza.
Rifondazione Comunista è al fianco di queste lotte, per il lavoro, l’ambiente, i diritti, con comitati per la democrazia costituzionale e contro ogni forma di “autonomia differenziata”.
Praticare l’opposizione per costruire l’alternativa.
Tonia Guerra,
Responsabile campagna No Autonomia Differenziata
Rifondazione Comunista / Sinistra Europea