Giovanni Malagò, presidente del Coni: ’Olimpiadi storiche per Italia multietnica e super integrata. Per la prima volta atleti nati in tutti i continenti’
Quaranta medaglie in 19 discipline con atleti italiani nati in tutti i continenti. È l’Italia più grande di tutti i tempi. Tra i paesi europei e non solo siamo arrivati per ultimi, ma anche noi, adesso, almeno nello sport, siamo multietnici.
La Francia di Kylian Mbappè campione del mondo nel 2018 era una squadra composta da calciatori che per nove undicesimi erano di origini non francesi. Lo stesso si può dire di tante altre compagini e non solo nel calcio.
Negli sport olimpici ci sono molti atleti che hanno cittadinanze diverse da quelle dei loro genitori. Sono oriundi o hanno il doppio passaporto.
Anche i due velocisti che pochi giorni fa ci hanno fatto sognare hanno origini non italiane.
Marcell Jacobs è nato in Texas, ma è cresciuto in Italia. Eseosa Fostine Desalu detto Fausto è nato nel nostro Paese, ma è diventato cittadino italiano solo a diciotto anni, nel 2012. Il suo italiano è migliore di quello di tanti nostri connazionali. La mamma immigrata nigeriana è una lavoratrice. Fa la badante e non si vergogna di questo. Una donna umile, che vive con dignità in un paese che solo ora sta acquisendo la consapevolezza di essere una comunità multietnica.
La naturalezza con cui si esprimono questi campioni dimostra che sono in tutto e per tutto italiani. Con buona pace di chi ancora oggi, nell’anno 2021, continua a parlare di razze e confini da difendere.
Sono figli di immigrati. Sono cittadini del mondo. Sono italiani, ‘and basta’.