Pesce rubato dal Marocco al popolo saharawi
Francesco Cecchini
Un duro colpo per il Marocco e i suoi rapporti con l’ Unione Europea. Mercoledì 29 settembre la Corte europea di Giustizia dell’ Ue ha dato ragione al Fronte Polisario, anullando gli accordi di liberalizzazione che l’ Ue ha con il Marocco e che includono il Sahara occidentale, che sono illegali perché non hanno avuto l’approvazione del popolo sahrawi del Sahara Occidentale. Tuttavia, la Corte europea chiede di mantenerli in vigore per “un certo periodo di tempo al fine di preservare l’azione estera dell’Unione e la sicurezza giuridica dei suoi impegni internazionali”. Pertanto, continueranno a funzionare per due mesi. La Corte europea di Giustizia ha quindi annullato laccordo commerciale e agricolo e quello sulla pesca del 2019 tra Ue e Marocco, a seguito della denuncia del Fronte Polisario, il movimento di indipendenza saharawi: le due intese sfruttano terre e risorse del Sahara occidentale occupato illegalmente dal 1976 da Rabat, inserendo prodotti illegalmente sottratti al popolo saharawi nel mercato libero europeo.
La Corte ritiene che il ruolo e la rappresentatività del Fronte Polisario gli conferiscano capacità processuale dinanzi al giudice dell’ Unione. Per questo, “stabilisce che il Fronte Polisario gode di un riconoscimento internazionale come rappresentante del popolo del Sahara occidentale”, si legge nella sentenza, che gli attribuisce “autonomia” e “responsabilità” nel processo. La sentenza non lascia adito a dubbi: i controversi accordi si applicano espressamente al Sahara occidentale e richiedono quindi il consenso del suo rappresentante. E questa è la chiave del processo. La Corte europea di Giustizia permette di instaurare questo tipo di accordi, ma richiede l’ approvazione, fino ad oggi non soddisfatta, del Fronte Polisario, che viene riconosciuto come persona giuridica e legittimo rappresentante del popolo saharawi.
” La Corte conclude che il Consiglio europeo non ha tenuto sufficientemente conto di tutti gli elementi pertinenti relativi alla situazione nel Sahara occidentale e ha ritenuto erroneamente di disporre di un margine di discrezionalità per decidere se conformarsi a tale requisito”, conclude la sentenza.
Oubi Bouchraya, Rappresentante del Fronte Polisario in Europa ha dichiarato: “Se l’ Unione Europea riproducesse, ad esempio, lo stesso schema del passato e decidesse di presentare un ricorso contro le decisioni di oggi, questo sarebbe anche un cattivo messaggio per il Marocco, che può essere interpretato come una carta bianca per portare avanti le politiche che conosciamo e che hanno portato non solo al fallimento del processo di pace nel Sahara occidentale, ma hanno anche portato l’intera regione sull’orlo del collasso”.
Abdulah Arabi, Rapprentante del Fronte in Spagna ha definito la decisione della Corte “un’ importante vittoria per il popolo saharawi, in ar monia con la giustizia e il diritto internazionale. Ancora una volta è stato dimostrato che il Sahara Occidentale ha una parte occupata dal Marocco e che qualsiasi accordo con Rabat che includa le nostre risorse è illegale”.
Marocco colonialista fuori dal Sahara Occidentale