Una vittoria per il governo socialista del presidente Maduro ed una sconfitta per gli USA e il loro prescelto Guaidó che continuano a non riconoscere il legittimo governo venezuelano.
Dopo circa 4 anni di ostracismo, durante i quali le elezioni democratiche venezuelane non venivano riconosciute come tali dai Paesi ad influenza statunitense, i quali non riconoscevano neanche il Presidente Maduro, l’Unione Europea ed il Consiglio Elettorale Nazionale venezuelano (CNE) hanno firmato ieri l’Accordo Amministrativo sulla Missione di Osservatori Elettorali per le Elezioni Regionali e Comunali del 21 novembre 2021.
L’invio, implicitamente, riconosce il Governo Maduro come legittimo ente che indice il processo elettorale.
L’informazione è stata diffusa in un comunicato dell’Ue.
Il documento sottolinea che la Missione di osservazione elettorale dell’Unione europea (EU-EOM) e i suoi 100 membri, guidati dalla socialista portoghese Isabel Santos, manterranno “una condotta rigorosa di imparzialità, obiettività, indipendenza e non interferenza nel processo elettorale e nel rispetto della sovranità nazionale e dell’autodeterminazione durante lo svolgimento delle loro mandato, che include tra l’altro, di non interferire nello svolgimento del processo elettorale” a cui parteciperanno oltre 5.000 candidati in rappresentanza di quasi 50 partiti, compreso quello dell’auto proclamato presidente Juan Guaidó.
La speranza è che questi osservatori siano davvero imparziali e non si ripeta quanto avvenuto in altre elezioni (Bolivia 2019) dove la maggioranza degli osservatori, in particolare quelli della Organizzazione degli Stati Americani, lavorarono attivamente sotto la regia di Almagro e degli Stati Uniti, per delegittimare il processo di voto ad urne ancora aperte ed aprire la strada al successivo colpo di Stato con la autoproclamazione di Jeanine Ãñez.
Il sistema elettorale venezuelano, unico al mondo e voluto da Chávez, prevede un sistema di voto elettronico con riconteggio manuale del 100% delle schede.
L’elettore, dopo aver votato su uno schermo elettronico, riceve dalla macchina un foglietto con stampato il proprio voto, anche se nullo o in bianco.
Dopo aver controllato che la stampa del proprio voto corrisponda al vero, inserisce il biglietto in un’urna.
La sera, tutti i biglietti con i voti stampati vengono scrutinati ed il risultato deve corrispondere al 100% ai voti espressi elettronicamente.
In questo modo, con il controllo manuale dei voti espressi, si elimina la possibilità o il dubbio che i dati dei voti elettronici possano essere manipolati.
In passato, vari osservatori internazionali come l’ex presidente USA Jimmy Carter o l’ex premier spagnolo Zapatero, hanno definito questo sistema di voto il più sicuro al mondo.
Il 7 settembre scorso, Borrell ha nominato l’ambasciatore dell’Unione europea a Caracas e ha descritto la nomina come “un passo avanti nel ristabilimento delle relazioni tra Venezuela e UE”.
Un altro fatto favorevole al governo Maduro è avvenuto il mese scorso quando la Spagna ha invitato gli ambasciatori del governo di Nicolás Maduro nei vari paesi del mondo, alle cerimonie per celebrare la Giornata Nazionale del Paese iberico, a dimostrazione del riconoscimento del presidente chavista.
Il sito di notizie spagnolo Vozpópuli ha riferito infatti che il presidente del governo spagnolo, il socialista Pedro Sánchez, ha preso una svolta riguardo alla sua posizione nei confronti del Venezuela, chiedendo alle sue delegazioni all’estero di invitare gli ambasciatori di Maduro agli eventi del 12 ottobre per commemorare la festa nazionale di Spagna.
Con questo gesto, sottolineano i media, il governo di Sánchez riconosce Maduro e “considera superata la fase di riconoscimento dell’autoproclamato presidente ad interim Juan Guaidó, il cui mandato è stato completamente dissolto dopo l’apertura del dialogo tra il governo e l’opposizione venezuelana”.
Rete solidarietà rivoluzione bolivariana
https://www.hispantv.com/noticias/europa/499721/ue-mision-electoral-venezuela