Mario Vargas Llosa Vargas Llosa ha nascosto una fortuna in un paradiso fiscale per evitare di pagare le tasse!
Francesco Cecchini
Articolo pubblicato su Cubadebate e tradotto da Francesco Cecchini per Ancora Fischia il Vento. Il link con l’ articolo originale è il seguente:
http://www.cubadebate.cu/noticias/2021/10/05/pandora-papers-vargas-llosa-figura-como-titular-de-sociedad-en-paraiso-fiscal-votar-bien/#boletin20211005
Nell’ elenco dei personaggi pubblici denunciati da Pandora Papers, il caso che costituisce la più grande fuga di informazioni della storia e anche la più grande collaborazione giornalistica, vi è lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, che viene presentato come titolare di una società nel paradiso fiscale della Isole Vergini Britanniche.
Secondo l’ indagine dell’ International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ), il Premio Nobel per la Letteratura avrebbe utilizzato la società offshore Melek Investing nel periodo 2015-2017, versando 1,1 milioni di dollari.
Attraverso questa società, lo scrittore ha incanalato il reddito ricevuto dai suoi diritti d’autore, oltre a utilizzarlo per le vendite di immobili nelle capitali britanniche e spagnole. Quando ha creato la società sei anni fa, non risiedeva in nessuno dei paesi di cui ha nazionalità (Perù e Spagna), e solo nel 2017, quando è diventato fiscalmente residente in Spagna, la società è stata ufficialmente dichiarato alle autorità fiscali di quella nazione europea. Ma questo non è il debutto di Vargas Llosa in una lista di questo tipo: lo aveva già fatto nel 2010 con i Panama Papers, una delle prime inchieste internazionali sui sistemi per l’evasione fiscale. La cosa ironica della faccenda e che ha suscitato più reazioni in Spagna dove pochi giorni prima aveva detto come ospite d’onore a un convegno itinerante del Partito Popolare una cosa così contraddittoria come questa: L’importante è non che ci sia libertà nelle elezioni, ma di votare bene. Con “votare bene” ha attaccato le elezioni nel suo paese natale, dove Pedro Castillo ha battuto al secondo turno la destra Keiko Fujimori. Per questo ha sostenuto: “Votare bene è molto importante perché i paesi che votano male, come è successo con alcuni paesi dell’America Latina, pagano a caro prezzo”. Come è stato risposto in Spagna alla duplicità del discorso di Vargas Llosa? “Dobbiamo votare per i truffatori, gli evasori e coloro che li proteggono affinché Vargas Llosa ti dica che hai votato bene”, ha scritto su Twitter il portavoce di Unidas Podemos(UP) al Congresso, Pablo Echenique, dopo aver compreso il significato. di “votare male”. Inoltre Mónica García, leader del Más Madrid, ha ri:adito “Vediamo se quando Vargas Llosa ha parlato di votare bene si riferiva a barare per non pagare le tasse”. Carlos Sánchez Mato, professore di economia ed ex consigliere del Comune di Madrid, ha scritto: Preferisce gestire i suoi guadagni con società opache e che i servizi pubblici siano finanziati dalla mafia quella per la quale bisogna votare bene”.
Mario Vargas Llosa investì in una società off-shore i suoi diritti d’ autore dopo aver ricevuto il Premio Nobel. Pandora Paper ha avuto accesso a documenti firmati dallo scrittore, che già erano apparsi nei Panamà Papers.