Shakira mentre rientra a casa sua (Foto di Tupac Amaru)
La presenza, da una settimana, della Commissione Argentina per i Diritti Umani, che ha svolto un intenso lavoro di incontri con le autorità locali della provincia di Jujuy e in particolare con i giudici che hanno istruito i numerosi processi contro Milagro Sala e la sua associazione di quartiere, la Tupac Amaru, ha sortito un primo risultato: Shakira, come la conoscono tutti, alias Mirta Guerrero è stata messa in libertà condizionale agli arresti domiciliari avendo tra l’altro scontato più dei due terzi della pena a cui era stata condannata nel processo denominato “pibes villeros”.
Il caso di Shakira è particolarmente significativo trattandosi di una delle tante persone che Milagro Sala ha riscattato da una situazione di disagio sociale portandola a diventare una delle dirigenti dell’Associazione, in un’evidente azione di riscatto sociale che ha caratterizzato tutta l’azione della Tupac Amaru negli anni d’oro in cui l’organizzazione è passata dalle “copas de leche” di volontariato assistenziale alla costruzione di quartieri con piscine, centri medici, sportivi e scuole.
José Schullman ha dichiarato “la libertà di Shakira è il primo passo verso la libertà di Milagro e degli altri prigionieri politici che restano ancora in carcere o agli arresti domiciliari”. “Abbiamo discusso con i giudici e abbiamo fatto notare errori evidenti nei processi; la decisione spetta ai giudici ma speriamo che anche le altre persone incarcerate possano uscire presto” ha concluso il dirigente per i diritti umani.
Durante la prigionia Shakira ha avuto uno forte depressione ed ha anche tentato il suicidio