Attacco a tenaglia contro il neo governo del “socialista” Castillo.
Alle manovre della destra, che in Parlamento ha la maggioranza ed ha ottenuto, oltre alla sostituzione di vari ministri, l’approvazione di una legge che limita i poteri del presidente, si aggiunge la intercettazione di un dialogo che mostra vari impresari che preparavano un piano per portare il Paese alla fame sullo stile di quanto avvenne in Cile contro il governo Allende prima del colpo di Stato del dittatore Augusto Pinochet.

Il complotto è stato scoperto dal portale giornalistico El Foco, che ha pubblicato i dialoghi su Internet di un gruppo di alti uomini d’affari mentre coordinano le azioni di una strategia per destabilizzare l’esecutivo fino alla sua caduta. La congiura è stata resa pubblica quasi nello stesso momento in cui la maggioranza di opposizione del Congresso della Repubblica ha ratificato una legge che riduce al minimo la possibilità costituzionale del presidente, di sciogliere il corpo legislativo come azione difensiva contro il suo ostruzionismo.

I cospiratori, aggiunge il rapporto, avevano preso accordi, per “togliere il comunismo dal governo”, attraverso il finanziamento economico e l’elargizione di denaro per uno sciopero dei sindacati dei trasporti, che avrebbe dovuto bloccare le merci del Paese e che dovrebbe iniziare l’8 novembre e paralizzerebbe il Perù per creare malcontento sociale, manifestazioni di piazza e proteste contro il governo amplificate dai media.

Tra i partecipanti alla cospirazione, El Foco ha identificato il presidente della Società Nazionale delle Industrie (SNI), Ricardo Márquez; José Luis Silva, ex ministro del governo neoliberista di Alan García (2006-11), Magali Simon e Bruno Alecchi, capo della Commissione Trasporti SIN.

Di fronte alla rivelazione, il SIN ha emesso un comunicato, in cui ha sostenuto che le dichiarazioni personali dei suoi membri “non compromettono l’istituzione” e ha negato di partecipare ad azioni politiche destabilizzanti e, al contrario, mantiene un dialogo franco con l’esecutivo.

Il rapporto giornalistico afferma che l’imprenditore Silva, leader dell’Unione Gastronomica, pianificava durante i suoi dialoghi su Internet di “salvare la democrazia” e di “cacciare il comunismo” ma l’interessato ha cercato di sgonfiare le rivelazioni sostenendo che sono assurde e infondate.

Ha anche ricordato che il leader del SIN Magali Simon ha apprezzato la recente rimozione dei ministri “più socialisti” dal ed ha affermato che, “la attuale situazione di non approvazione dei ministri del presidente Castillo da parte del Parlamento ed il conseguente vuoto istituziinale deve continuare”.

Il leader del sindacato dei trasportatori, Geovani Diez, coordinatore dello sciopero dell’8 novembre, ha riconosciuto di aver avuto contatti con gli altri imprenditori coinvolti, ma ha sostenuto che non avrebbero finanziano lo sciopero.

rete solidarietà rivoluzione bolivariana

https://m.prensa-latina.cu/?p=120130/complot-empresarial-se-suma-a-amenazas-contra-el-gobierno-de-peru/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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