Immagine di Frida Kalho nel Giorno dei Morti.
Francesco Cecchini
ORIGINE E RADICI DEL GIORNO DEI MORTI.
Il Giorno dei Morti, una celebrazione che continua ancora oggi, ogni 2 novembre, è un’ eredità ancestrale che si trova nelle diverse culture preispaniche che abitavano il Messico. Le origini sono anteriori all’ arrivo degli spagnoli. I popoli originari attribuivano a ciascun individuo diverse entità dell’anima e al morire aveva un destino diverso. Dopo la conquista, l’ unione delle credenze indigene con il cattolicesimo spagnolo ha dato vita un carattere religioso unico e colorato che ha conservato in un certo modo le memorie ancestrali delle antiche tradizioni precolombiane. Parte fondamentale del Giorno dei Morti sono le offerte, ricche di elementi e simbolismi; alcuni dei quali sono i seguenti:
- immagine del defunto, che viene messa nella parte più alta dell’alta dell’ altare
- copale e incenso. Il copale, resina, è un elemento preispanico che ripulisce e purifica le energie di un luogo e quelle di chi lo utilizza; l’incenso santifica l’ambiente.
- immagini colorate, papel picado, anche raffiguranti dei teschi, rappresentazioni gioiose e festose del Giorno dei Morti e del vento.
- candele, e ceri di color bianco e viola, che significano purezza e sono posti ai 4 punti cardinali.
- acqua: serve al defunto per dissetarsi dopo il viaggio dalla vita al mondo dei morti
Il Giorno dei Morti non è un cerimonia funebre, ma una festa, con fiori, cibo, teschi e musica. Seppur triste, la canzone più ascoltata in questo giorno è “La llorona”, magari cantata da Chavela Vargas. Il link con la canzone con immagini di Frida Kakho è il seguente:
Giorno dei Morti festoso.
FRIDA KALHO RIVOLUZIONARIA.
Seppur nata nel 1907, Frida Kalho affermò che nacque nel 1910, anno d’ inizio della rivoluzione messicana, con la quale si identificava e nella quale sempre ha creduto.
Nel 1925: un giorno, mentre torna da scuola in autobus, viene coinvolta in un terribile incidente tra il suo autobus e un tram, e riporta la frattura multipla della spina dorsale, di parecchie vertebre e del bacino. Richia di morire e si salva grazie a 32 interventi chirurgici che la costringono a letto per mesi e mesi. Ha solo 18 anni e le ferite quasi fatali riportate la faranno soffrire per tutta la vita, compromettendo irrimediabilmente la sua mobilità. ma non la vinceranno. I genitori le regalarono colori e pennelli per aiutarla a passare le lunghe giornate a letto immobilizzata da busti di metallo e gessi. Da qui in poi sviluppò il talento che rese celebre l’artista Frida Kahlo.
A 13 anni era parte della Gioventù Comunista e nel 1928, a 21 anni si iscrive al Partito Comunista mesicano di cui sarà per tutta la vita una militante attiva. Nello stesso anno incontra Diego Rivera, il pittore più famoso del Messico rivoluzionario, segretario del Partito Comunista di cui sarà la compagna.
Frida Kalho è stata una grande pittrice e una comunista impegnata.
Nel 1952 scrisse: “Spero, con la mia pittura, di essere degna del popolo cui appartengo e delle idee che mi danno forza. Voglio che il mio lavoro sia un contributo alla lotta del popolo per la pace e la libertà. Sono nata con una rivoluzione. Diciamolo. È in quel fuoco che sono nata, pronta allimpeto della rivolta fino al momento di vedere il giorno. Il giorno era cocente. Mi ha infiammato per il resto della mia vita. Da bambina, crepitavo. Da adulta, ero una fiamma.”
L’ ultimo dipinto, eseguito otto giorni prima di morire, è un estremo omaggio reso alla vita: Viva la vida. Ritrae dei cocomeri dalla polpa succosa che spiccano, verdi e rossi, su un cielo azzurro. Frida Kalho nonostante il dolore fisico e psichico, non rininciò mai rinunciato a vivere fino in fondo.
Bara di Frida Kalho avvolta dalla bandiera del Partito Comunista Messicano, nel quale militava.
FRIDACRANEOS.
La vita e l’opera di Frida Kahlo, una delle artiste messicane più amate al mondo, è stata l’ispirazione per la mostra “Fridacráneos” che viene allestita in questi giorni per le strade di Città del Messico in occasione del Giorno dei Morti. Sono dieci i teschi giganti che attualmente adornano i dintorni del Monumento alla Rivoluzione situato nella colonia di Tabacalera (quartiere), nel centro della capitale, e su cui sono state intervenute con diverse tecniche e stili da artisti locali.
Alcuni dei teschi in mostra replicano l’ acconciatura e lo stile della pittrice, come le sue tradizionali trecce sulla testa con fiori o i suoi enormi orecchini d’oro. Allo stesso modo, altri mostrano alcuni dei suoi dipinti iconici come “Le due Frida” e gli artisti più audaci hanno impregnato il proprio stile nei teschi. L’evento aperto al pubblico fa parte del ritorno delle celebrazioni del Giorno dei Morti che nel 2020 sono state in gran parte annullate a causa della situazione che stava attraversando il Paese a causa della pandemia causata dal coronavirus. “Fridacráneos” si unisce all’ offerta culturale e ricreativa che Città del Messico offre per la celebrazione del Giorno dei Morti l’ 1 e il 2 novembre.
Fridacráneos, giganteschi teschi ispirati a Frida Kalho.