Conferenza stampa del gruppo degli osservatori elettorali statunitensi e canadesi, facenti parte degli oltre 200 osservatori totali, i quali hanno fornito un resoconto dopo la loro partecipazione alle elezioni generali del 7 novembre in Nicaragua, ma all’incontro i grandi media occidentali non sono andati.

“Come cittadini statunitensi e canadesi smentiamo le accuse di brogli elettorali in Nicaragua, alle ore 12, ora di Managua, di martedì 9 novembre. Come cittadini canadesi e nordamericani che hanno accompagnato di persona il processo elettorale in Nicaragua, riferiamo ciò a cui abbiamo assistito il giorno delle elezioni” ha dichiarato Becca Mohally, osservatrice dagli Stati Uniti.

“Denunciamo inoltre una campagna diffamatoria promossa dal governo degli Stati Uniti e da grandi società di media per promuovere lo scontro in Nicaragua.
Il governo Biden ha descritto l’elezione come una farsa, le esperienze vissute da me e dai miei compagni e compagne contraddicono quelle denunce, poiché hanno osservato un processo elettorale efficiente e trasparente”, ha aggiunto Mohally.

Secondo il gruppo di osservatori, le grandi corporazioni mediatiche legate a Washington non sono a conoscenza della realtà che si vive in Nicaragua. “Ciò che ha detto il New York Times, ciò che la maggior parte di ciò che definiamo come media esprime, o la propaganda che chiamiamo negli Stati Uniti, non avevano nemmeno corrispondenti in queste regioni, non erano nemmeno venuti in Nicaragua”, ha detto Margareth Mallorca, un’altra osservatrice nordamericana.

I relatori hanno quindi esortato la comunità internazionale a riconoscere la volontà espressa dalle urne, oltre a rispettare la sovranità del popolo nicaraguense.
La missione degli osservatori, ha anche evidenziato la partecipazione della popolazione alle elezioni generali: “La cosa più importante che porto nel cuore, è che coloro che si recavano alle urne ci hanno detto più volte “votiamo per la pace, votiamo per la pace”. Ce l’hanno ripetuto molto e questo è nel mio cuore, il popolo del Nicaragua vuole la pace, non vuole guerra”, ha detto la osservatrice Elizabeth Gastelumendi giunta dagli Stati Uniti.

rete solidarietà rivoluzione bolivariana

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: