Kashmir: il paradiso sotto assedio


Francesco Cecchini


Articolo tradotto da Francesco Cecchini per Ancora Fischia il Vento.


Zafar Khan, presidente dell’Ufficio diplomatico del Jammu Kashmir Liberation Front (JKLF) ha dichiarato che la politica nei riguardi del Kashmir del governo Modi porterebbe alla disintegrazione dello Stato e della sua civiltà che era stata coltivata nel grembo del Pamir, del Karakorum e dell’Himalaya. Ha inoltre ha aggiunto che la decisione del governo del BJP (Bharatiya Janata Party, Partito del Popolo Indiano) di abrogare gli articoli 370 e 35A il 5 agosto 2019 per annettere e dividere il Kashmir è illegale. È stato progettata per disintegrare l’eredità del Kashmir, distruggere la sua identità religiosa e culturale e mettere in pericolo l’ armonia e la tolleranza secolari nello Stato per promuovere gli obiettivi del progetto Hindutva del governo del BJP .
Zafar Khan, che è anche un accademico e ha prodotto un vasto lavoro accademico sul Kashmir e sull’etnia, ha affermato che la politica dell’India è stata progettata per provocare un cambiamento demografico. Ha detto che dall’ annessione illegale del Kashmir, sono stati rilasciati quasi quattro milioni di certificati di domicilio ai non kashmiri, aggiungendo che sarebbero stati utilizzati dall’ ultranazionalista BJP di Modi per le elezioni generali del 2024 per “accrescere l’ estremismo maggioritario”.
Zafar Khan ha sottolineato che le azioni illegali dell’India non solo hanno tradito il popolo del Kashmir, ma hanno anche sfidato le Nazioni Unite mostrando totale disprezzo per le sue numerose risoluzioni sullo status politico del Kashmir. Sperava che il Pakistan non seguisse le orme dell’India per apportare cambiamenti simili ad Azad Jammu e Kashmir e Gilgit-Baltistan. Ha detto che per delegittimare il diritto all’autodeterminazione internazionalmente riconosciuto del Kashmir, l’India aveva proiettato la sua lotta per la libertà come una lotta per i diritti religiosi musulmani. Zafar Khan ha espresso disappunto nei confronti delle potenze mondiali sul Kashmir. “Nonostante una violenza militarizzata senza sosta e l’ assedio in corso, la Gran Bretagna e altre grandi potenze come gli Stati Uniti e la Francia, i tre paesi, che si dicono all’ avanguardia nella difesa dei diritti umani a livello mondiale, non hanno mostrato alcun interesse per gli effetti dell’ assedio. nel Kashmir.
“Con la pandemia di Covid-19, milioni di kashmiri sono sottoposti a un doppio blocco da marzo 2020, imposto da 900.000 truppe indiane. Le violazioni dei diritti umani, compreso il diritto alla vita stessa, sono troppo spesso ignorate dalle forze indiane, che operano con totale impunità ai sensi dell’AFSPA delle forze armate speciali. Ha anche evidenziato la difficile situazione dei prigionieri politici del Kashmir e la sofferenza delle loro famiglie: “Politici, dissidenti e attivisti a favore della libertà, languono nelle carceri di tutta l’ India con accuse inventate, vendicative e motivate politicamente”. Ha aggiunto: “Dall’annessione illegale del 5 agosto 2019, l’economia e il sostentamento del relativamente bene dello Stato sono crollati drasticamente”.
Zafar Khan fa detto che i kashmiri desiderano vedere il loro stato diventare un crocevia di pace per sbloccare la prosperità e l’amicizia nella regione. Tutto ciò che serve è fare il primo passo sulla base del diritto sovrano inerente e inalienabile di oltre ventidue milioni di kashmiri in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e le relative risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Zafar Khan, al centro

Contatti:
Email: zafargk@aol.com Email: jklf1977@gmail.com

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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