Carlos Marighella, militante del Partito Comunista del Brasile


Francesco Cecchini


Un mulatto baiano, Molto alto e mulatto Figlio di un italiano E di una hausa nera Stava imparando a leggere Guardando in giro il mondo E facendo attenzione A ciò che non era in vista Così nasce un comunista… Un comunista, canzone di Caetano Veloso
La canzone “Un comunista”, cantata nel 2012 da Caetano Veloso, racconta gli eventi più importanti della vita di Carlos Marighella, dall’ infanzia, alla scuola, alla militanza politica, alle prigioni con torture fino all’ assassinio.
Il link con il video della canzone è il seguente:
https://www.youtube.com/watch?v=pM-V3f28Oqc
Carlos Marighela, poeta, scrittore, rivoluzionario, nacque a Salvador de Bahia il 5 dicembre 1911 figlio di un immigrato italiano anarchico, Augusto Marighella e della baiana Maria Rita do Nascimiento. Così si presentò da giovane: ” Discendo da un italiano. Mio padre era un operaio, nato a Ferrara. È arrivato come immigrato a San Paolo e si è trasferito a Bahia. La mia discendenza per linea materna proviene dagli Haussás neri, schiavi africani portati dal Sudan e famosi nella storia delle insurrezioni bahiane contro gli schiavisti. In gioventù, scrisse le sue prime poesie. Incoraggiato dai suoi genitori, si iscrisse al corso di Ingegneria presso la Scuola Politecnica di Bahia. A quel tempo pochi potevano studiare e quel privilegio gli procurava più disagio che soddisfazione. Da quì iniziò una vita rossa e rivoluzionaria. Militanza nel Partito Comunista Brasiliano, parlamentare, lotta armata con Ação Libertadora Nacional (ALN) contro le dittature, anni di prigione e torture. Ebbe una breve relazione amorosa con Elza Sento Sé, che nel maggio1948 diede alla luce a Rio al suo unico figlio Carlos Augusto Marighella.
Marighella non scrisse solo poesie, ma anche il “Piccolo manuale della guerriglia urbana”, su come organizzare la lotta armata contro le dittature.
Il il 4 novembre del 1969 a San Paolo fu fucilato in una vera e propria imboscata organizzata da Sérgio Fernando Paranhos Fleury, capo degli squadroni della morte. Aveva 58 anni.

Dopo l’ assassinio il corpo di Carlos Marighella fu sepolto a San Paolo in un cimitero per indigenti. Solo 10 anni dopo Marighella ebbe degna sepoltura nella sua città natale, Salvador. La lapide gliela fece il grande architetto Oscar Niemeyer. L’epitaffio è “Não tive tempo para ter medo”, ” Non ho avuto tempo per avere paura”.
Carlos Marighella va ricordato e onorato come tutti coloro che in America Latina pagarono con la vita o con anni di torture e prigione la lotta alle dittature. Miguel ed Edgardo Enriquez in Cile, Pepe Mujica e Raúl Sendic in Uruguay, Mario Roberto Santucho in Argentina e molti altri, la lista è lunga.
Dalla prima settimana di novembre è proiettato in alcune, poche perché la proiezione è ristretta, delle sale cinematografiche del Brasile il film ” Marighella” con la regia di Wagner Moura. Basato sulla vita del politico e guerrigliero Carlos Marighella. Il film è stato adattato dalla biografia Marighella – O Guerrilheiro que Incendiou o Mundo, di Mário Magalhães. È il debutto alla regia di Wagner Moura e Seu Jorge interpreta Carlos Marighella. Il film è stato girato nel 2019, ma la proiezione prevista il 20 de novembre 2019, Giorno della Coscienza Nera da Consciência Negra, ma è stata ritardata anche per intevento di Jair Messias Bolsonaro.
Va sottolinato che Mário Magalhães ha impiegato nove anni per ricostruire la storia di Carlos Marighella, intervistando 256 persone. Ha ricercato documenti storici e ha estratto alcuni fatti inediti. È un libro mozzafiato, pieno di rivelazioni sorprendenti su personaggi della storia recente del Brasile. La vita di Marighella si è incrociata con personaggi di spicco della scena nazionale brasiliana e internazionale, come Fidel Castro, Getúlio Vargas, Che Guevara, Carlos Lacerda, Luiz Carlos Prestes, Carlos Lamarca e con scrittori come Jorge Amado.
Il link con il trailer del film Marighella è il seguente:

Locandina del film Marighella

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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