Mappa del Sahara Occidentale


Francesco Cecchini


Il Sahara Occidentale ogni 18 novembre celebra il Giorno dell’ Indipendenza. Un’ indipendenza che ancora non c’ è.
ALCUNI FATTI STORICI
Nel maggio del 1973 venne fondato il Fronte Polisario, guidato da El-Ouali, che iniziò subito la lotta armata, dapprima contro gli spagnoli e successivamente contro i marocchini e i mauritani.
Il 6 novembre 1975 ci fu la Marcia Verde, organizzata dal re Hassan II del Marocco, durante la quale una folla di marocchini per tre giorni attraversò il confine internazionalmente riconosciuto del Sahara spagnolo.
Nel febbraio 1976 la Spagna si ritirò dal Sahara Occidentale e permise la contemporanea presa di possesso da parte di Marocco e Mauritania. Il Fronte Polisario si oppose militarmente all’ingresso dei due paesi e dopo scontri con la Mauritania, questa rinunciò nel 1979 a ogni pretesa sul territorio, mentre così non fu con il Marocco,

  1. Proclamazione della RASD, Repubblica Araba Democratica dei Sahrawi, e inizio del conflitto con il Marocco
    1982-1987. Costruzione del muro di 2720 km, per separare il territori occupati dal Marocco da quelli controllati dal Fronte Polisario. Disseminato di mine, che uccisero diversi saharawi
  2. Fine del conflitto. Accordo tra Marocco e Fronte Polisario per un referendum di autodeterminazione, su proposta dell’ ONU.
    12 novembre 2020. Ripresa del conflitto armato causato dalla rottura del cessate il fuoco da parte del Marocco.
    ATTUALITA’
    La guerra in corso tra il Marocco e la Repubblica Araba Saharawi Democratica (Rasd) dal 13 novembre 2020, dopo una pace di 29 anni, che durava dal 1991, quando venne raggiunto il cessate il fuoco su proposta dell Onu, a cui avrebbe dovuto seguire un referendum di autodeterminazione accettato da ambedue le parti, mai realizzato. La ripresa del conflitto è stata causata dalla deliberata disobbedienza da parte del Marocco nellarea di El Guerguerat, nel sud del Sahara Occidentale. E mentre gli scontri proseguono con cadenza pressoché giornaliera al confine con il Muro che divide il Sahara Occidentale tra territori liberati e occupati, nei campi profughi attorno a Tindouf, Algeria, la situazione umanitaria è peggiorata.
    Lo scorso ottobre il Consiglio di sicurezza dellOnu ha prolungato la Minurso ( risoluzione 2602) , la missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite nel Sahara Occidentale, e ha chiesto la ripresa dei negoziati. È stato nominato un nuovo inviato dellOnu per il territorio, Staffan de Mistura. La posizione degli Stati Uniti però sta creando confusione. Nella risoluzione che ha prolungato la Minurso si chiede lautodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale. La Russia ha criticato il contenuto della risoluzione sostenendo che prolungano lambiguità e minano il lavoro del Consiglio di sicurezza danneggiando le prospettive di un dialogo diretto. Non è un caso che la risoluzione sia stata accolta favorevolmente dal Marocco e criticata dal Fronte Polisario, che in un un comunicato, pubblicato dalla Sahara Press Service, ha denunciatp linazione e il deplorevole silenzio del Consiglio di Sicurezza, in particolare di alcuni membri influenti, che si manifestano sia nella lettera che nello spirito della sua nuova risoluzione, che rappresenta un grave passo indietro che avrà dure conseguenze sulla pace e stabilità in tutta la regione.
    Il Marocco vede l’ex colonia spagnola come proprio territorio sovrano, altro che autodeterminazione. Il re del Marocco Mohamed VI ha dichiarato recentemente che il Sahara occidentale non è negoziabile e così ha dichiarato in un discorso alla televisione: “Oggi come in passato, la sovranità marocchina sul Sahara occidentale non sarà mai negoziabile”. A questa dichiarazione fa seguito una pratica coerente di affermazione della sovranità marocchina sul territorio del popolo saharawi. Alcuni esempi. Il Marocco ha lanciato una costosa campagna di lobbying per assicurarsi che gli Stati Uniti si attengano al riconoscimento della sovranità marocchina sul Sahara occidentale da parte dell’ex presidente Donald Trump. A settembre il tribunale generale dellUnione europea ha annullato gli accordi di pesca e agricoltura tra Bruxelles e Rabat perché includevano anche questo territorio. L’ anullamento non è ancora operativo perché il Marocco ha ricorso contro la decisione. Allinizio dellanno il Marocco consentito a migliaia di migranti di arrivare a Ceuta, unenclave spagnola, perché la Spagna aveva accolto Brahim Ghali, il leader del Polisario, che aveva bisogno di cure contro il covid-19. Il Marocco si è poi scontrato con la Germania per il suo atteggiamento nei confronti del Sahara Occidentale. E così via.
    Tutto questo mentre l’ Algeria sostiene il Fronte Polisario del Sahara Occidentale nel conflitto con il Marocco. Il conflitto ha contribuito alla decisione presa ad agosto da Algeri di interrompere le relazioni diplomatiche con Rabat. Da allora lAlgeria ha fermato le forniture di gas naturale che arrivano al regno attraverso il gasdotto tra il Maghreb e lEuropa. Manca solo tra Algeria e Marocco una nuova guerra delle sabbie, guerre des sables, come quella combattuta a settembre-ottobre 1963 a causa di un contenzioso territoriale per le zone di frontiera di Béchar e Tindouf.
    Il popolo sahrawi continuerà e intensificherà la sua legittima lotta armata per difendere la loro sovranità e il diritto allautodeterminazione e allindipendenza. Il Fronte Polisario riafferma che lunico modo realistico e praticabile per raggiungere una soluzione pacifica, giusta e duratura alla decolonizzazione del Sahara occidentale è consentire al popolo sahrawi di esercitare liberamente e democraticamente il suo diritto inalienabile e non negoziabile. Il movimento guidato da Brahim Ghali dichiara quindi chiaramente che non ci sarà un nuovo cessate il fuoco finché lo stato occupante del Marocco persisterà, impunemente, nei suoi tentativi di imporre con la forza un fatto compiuto coloniale nei territori occupati della Repubblica Saharawi e di ostacolare il referendum per lautodeterminazione del popolo del Sahara occidentale.
    CONCLUSIONE
    L’ indipendenza del Sahara Occidentale non è dietro l’ angolo, è una lunga marcia piena di ostacoli, ma si concluderà con la vittoria del popolo saharawi.

Donne saharawi, una armata l’ altra con la bandiera della RASD, Repubblica Araba Democratica dei Sahrawi

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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