Sandinista celebra la vittoria del partito FSLN
Francesco Cecchini
Il 7 novembre in Nicaragua Il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, FSLN, ha ottenuto una vittoria schiacciante alle elezioni per eleggere il presidente e il parlamento, non per frode, ma perchè hanno sollevato i poveri dalla povertà. Le elezioni sono state un referendum sulla strada che il governo sandinista ha intrapreso nel Paese, una strada fondata su grandi investimenti in programmi sociali che hanno beneficiato le persone, soprattutto le più svantaggiate, in ogni angolo del territorio nazionale. Il sostegno alla rielezione del governo sandinista è stato sorprendente. Ha votato il 65% dell’ elettotato e circa il 76% ha votato per il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, FSLN.
Il ministro degli Esteri nicaraguense Denis Moncada ha annunciato venerdì 19 novembre la decisione del suo Paese di dissociarsi dallOrganizzazione degli Stati americani (OSA) e, per questo, ha denunciato la Carta dell OSA, affermando: “L’ Organizzazione degli Stati americani è stata concepita come un forum politico diplomatico nato sotto l influenza degli Stati Uniti come strumento di interferenza e intervento e vann condannate le sue azioni contro il Nicaragua. La missione di questa organizzazione è facilitare l egemonia degli Stati Uniti con il suo interventismo nei paesi dell America Latina e dei Caraibi, cosa inaccettabile per il Nicaragua, che rifiuta e condanna.
Moncada ha anche evidenziato l’ esistenza di altri forum regionali al di fuori dell’OSA, come l’ Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America — Trattato del Commercio dei Popoli (ALBA-TCP) e la Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi (Celac), che consente di avanzare per gli interessi dei popoli. Si èaugurato, anche, che altri Paesi latinoamericani e caraibici si ritirino dall’ OSA, ritenendolo uno strumento inadeguato.
I rapporti tra il Nicaragua sandinista e Cuba sono profondi e vengono da lontano. Un esempio, quando Fidel Castro morì a L’ Avana il 25 novembre 2016 anche in Nicaragua come a Cuba vennero indetti 8 giorni di lutto nazionale. Lo stesso 19 novembre il ministro degli esteri di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ha dichiarato che Cuba appoggia la decisione di Nicaragua di ritirarsi dall’ Organizzazione degli Stati americani, OSA, dichiarando: “Sosteniamo la decisione del Nicaragua di abbandonare l’ OSA, che costituisce una risposta ferma e dignitosa alle manovre del Segretario Generale di quell’organizzazione, Luis Almagro, in collusione con gli Stati Uniti, per cercare di interferire nelle decisioni che riguardano il Nicaragua e il popolo di questo paese.”
Daniel Ortega e Fidel Castro a Managua nel luglio 1980.