Gabriel Boric saluta a pugno chiuso
El pueblo unido, jamás será vencido. Il popolo unito mai sarà vinto. Inti Illimani
Alla testa della coalizione Apruebo Dignidad che unisce il Frente Amplio, il Partito Comunista e altri partiti di sinistra e di centro-sinistra , Gabriel Boric di 35 anni, ex leader studentesco, ha vinto il ballottaggio di ieri ottenendo su 8 milioni e 266 mila voti espressi il 56% dei voti, 4 milioni e 615 mila, contro il 44%, 3 milioni 646 mila, ottenuti dal candidato dell’estrema destra José Antonio Kast del Frente Social Cristiano, che in varie occasioni elogiò Pinochet e si dichiarò ammiratore del fascista brasiliano Bolsonaro e dell’ ex dittatore peruviano Fujimori. Boric entrerà in carica ufficialmente il 22 marzo del prossimo anno.
Celebrazioni di massa in tutto il Cile, da Aricca a Magallanes, per festeggiare la vittoria di Gabriel Boric
Subito dopo la vittoria ha dichiarato “Mi impegno a dare il meglio per essere all’altezza di questa sfida. Il nostro Paese dà il meglio di sé quando è unito davanti alle grandi sfide e questa sarà la mia linea di azione. È cominciata una stagione di cambiamenti e di giustizia sociale.”
Gabriel Boric ha come simbolo “un faro che illumina su un’isola deserta” tatuato su un braccio. La sua vita reale è quella di un attivista di sinistra che vuole un Cile con uguaglianza e benessere sociale. Il suo più grande rimprovero alla democrazia in cui è cresciuto – è nato nel 1986 – è di aver continuato un modello economico stabilito durante la dittatura che ha reso il Cile un paese individualista, con una classe media e bassa indebitata per pagare l’ istruzione, la sanità e pensioni private. Boric sarà anche il Presidente della difesa dell’ ambiente, dei diritti delle donne e delle diversità sessuali.
Inoltre è importante l’ appoggio dato e ricambiato al popolo Mapuche. Gabriel Boric dopo la vittoria parlò in mapuche e ha promesso che il suo governo si farà carico dei diritti dei popoli originari. Lo stesso aveva affermato lo scorso ottobre in visita all’ Aurocania e incontrando i rappresentanti del popolo Mapuche.
Gabriel Boric in Auracania con i rappresentanti del popolo Mapuche
Ora il Cile, con un nuovo Presidente e una nuova Assemblea costituente, può cambiare per davvero.