Il presidente russo Vladimir Putin nella consueta conferenza stampa annuale ha ribadito che non è la Russia che sta piazzando missili vicino ai confini degli Stati Uniti, ma che è Washington alle porte del paese eurasiatico.
“È chiedere troppo non mettere alcun sistema di attacco vicino a casa nostra, cosa c’è di strano?”, ha chiesto il presidente. “E se avessimo messo missili al confine tra Stati Uniti e Canada? O in Messico?”, ha aggiunto Putin, ricordando che storicamente gli Stati Uniti hanno avuto “dispute territoriali” con il loro vicino meridionale. “Di chi era la California? Di chi era il Texas? L’hanno già dimenticato?”
In questo contesto, il presidente russo ha chiesto a Washington di fornire garanzie di sicurezza. “Devono dare garanzie e subito”, ha avvertito Putin, che ha anche sottolineato che negli anni ’90 la Nato aveva promesso che non si sarebbe allargata “nemmeno un pollice verso est”, ma da allora ci sono state cinque fasi di espansione dell’organizzazione. “Le nostre azioni non dipenderanno dall’andamento dei negoziati, ma dalla garanzia incondizionata della sicurezza della Russia”.