Questa è una di quelle notizie che dovrebbero far protestare i meridionali, invece non succede nulla, nell’indifferenza dei più tutto continua come prima
Le Ferrovie dello Stato italiano, attraverso la controllata Rete Ferroviaria Italiana, hanno siglato con la Tim un accordo per potenziare gli impianti di copertura mobile 4G nelle gallerie della linee ad Alta velocità. Gli interventi previsti consentiranno ai passeggeri di usufruire di una connettività veloce e stabile. Il finanziamento è di 12 milioni di euro ed è condiviso tra la Rfi e gli operatori Tlc aderenti.
Nel 2022 saranno avviati i lavori nelle tratte tra Torino, Milano, Bologna e Firenze. Nel 2023 quelle da Bologna a Venezia e da Firenze a Napoli.
E da Napoli in giù? Nulla. L’accordo non prevede altro.
È un piccolo progetto, ma la notizia è comunque emblematica. Ancora una volta il Mezzogiorno è escluso da qualunque ipotesi di sviluppo, piccolo o grande che sia l’investimento stanziato.
Del resto nel Meridione l’Alta velocità è ancora un’ipotesi e la Rete è precaria e spesso fatiscente. Le Ferrovie dello Stato e la Telecom essendo due aziende strategiche per il nostro Paese dovrebbero tutelare l’interesse collettivo, invece, spesso, agiscono come aziende private. Gli investimenti devo essere produttivi ed al Sud, si sa, non lo sono.
Gran parte della classe dirigente italiana ritiene che il divario esistente tra Nord e Sud del paese sia incolmabile. Pertanto, per loro, gli investimenti in alcune aree sarebbero inutili o comunque non convenienti.
È una visione miope, ma questo è.