Sin dall’inizio della pandemia, Cuba ha dimostrato di essere all’avanguardia nella ricerca dei vaccini per contrastare il Covid-19, divenendo il primo – e tuttora unico – Paese latinoamericano in grado di sviluppare i propri vaccini. La campagna di vaccinazione a tappeto su tutta l’isola ha permesso al Paese di ridurre fortemente il numero di casi positivi e soprattutto di morti, con 10,5 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose vaccinale.

Con l’avvento della nuova variante Omicron, anche a Cuba le autorità si sono preparate ad un possibile incremento dei contagi. Proprio per questo, l’Istituto di medicina tropicale Pedro Kourí de L’Avana ha condotto uno studio clinico di neutralizzazione virale, che ha dimostrato come i vaccini della serie Soberana e il vaccino Abdala, sviluppati rispettivamente dall’Istituto Finlay e dal Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologie, abbiano una “alta capacità di neutralizzare” la variante Omicron.

Secondo i dati pubblicati dall’Istituto Pedro Kourí, e presentati dalla dottoressa Guadalupe Guzmán Tirado, il 90% delle persone analizzate ha sviluppato gli anticorpi per contrastare la variante Omicron dopo aver ricevuto lo schema di due dosi di vaccino Soberana 02 e una dose di rinforzo con Abdala. Inoltre, questa cifra sale al 100% se si considerano anche gli individui ai quali è stata somministrata una quarta dose. Guzmán Tirado si è detta molto soddisfatta di questi risultati, che dimostrano l’efficacia del programma di vaccinazione messo in atto a Cuba.

I ricercatori del Centro di Immunologia Molecolare hanno confermato gli ottimi risultati ottenuti dall’isola mettendo a confronto la curva epidemica di Cuba con quella registrata in altri Paesi. Gli andamenti numerici dell’epidemia a Cuba nelle ultime settimane, con un calo dei contagi e soprattutto un drastico calo delle morti, dimostrano come il virus si sia comportato nel Paese in modo diverso da come è stato visto nel resto del mondo. Grazie all’ampia copertura vaccinale, a Cuba gli unici decessi sono stati registrati nella fascia anagrafica più elevata, mentre nel resto del mondo sono in aumento gli eventi nefasti anche in fasce di età più giovani.

A Cuba, in particolare, non sono stati registrati decessi di pazienti in età pediatrica, grazie alla campagna vaccinale che ha coinvolto i bambini a partire dai due anni. Tuttavia, proprio per questo motivo, gli studi hanno dimostrato che i bambini di età inferiore ai due anni hanno un rischio di ammalarsi 2,5 volte maggiore rispetto ai bambini più grandi vaccinati, e, al fine di risolvere il problema, Cuba spera presto di mettere a punto un vaccino che possa essere approvato anche per questa fascia di età.

La lungimiranza è stata un elemento essenziale per combattere l’epidemia all’interno del Paese in questi quasi due anni di tante sfide. L’applicazione di una strategia di vaccinazione precoce è un grande punto di forza che ci ha permesso di affrontare il nuovo scenario epidemiologico in modo molto diverso dal resto del mondo”, ha commentato il ministro della Sanità, José Ángel Portal Miranda. Il ministro ha poi passato in rassegna i risultati degli studi che abbiamo esposto in precedenza, commentando: “Sono risultati che indiscutibilmente ci danno punti di forza e sanciscono il valore dei programmi vaccinali e delle continue dosi di richiamo”.

Allo stesso tempo, Portal Miranda ha invitato la popolazione a mantenere la prudenza: “La pandemia causata dal Covid-19 non è ancora finita. Anzi: l’espansione della variante Omicron nel mondo ha fatto scattare nuovamente il campanello d’allarme e mostra quanto siamo ancora vulnerabili al virus”.

I successi ottenuti da Cuba nella sua campagna vaccinale non sono passati inosservati neppure nel resto del mondo. Nella giornata di mercoledì, ventisei deputati francesi hanno richiesto al governo di approvare l’uso dei vaccini cubani nel Paese, inviando una lettera al primo ministro Jean Castex. In particolare, i vaccini cubani potrebbero garantire un accesso adeguato ai territori francesi che si trovano nei Caraibi (Martinica, Guadalupa, Saint-Martin e Guyana Francese), nei quali si registra un tasso di vaccinazione molto basso.

I vaccini cubani sono già stati approvati in numerosi Paesi dell’America Latina, come Venezuela, Argentina, Messico, Nicaragua e Saint Vincent e Grenadine, ma anche da alcuni Paesi asiatici, come l’Iran e il Vietnam. Le autorità dell’isola stanno ora preparando il dossier da presentare all’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’approvazione dei vaccini Soberana 01, Soberana 02 e Soberana Plus, mentre l’iter burocratico per il vaccino Abdala è già iniziato.

Non dimentichiamo, infine, che Cuba sta attualmente sviluppando anche il vaccino Mambisa, progettato per essere somministrato per via nasale. Attualmente, Mambisa è in fase di sperimentazione clinica di fase II che comprende 928 volontari e ha già dimostrato la sua sicurezza e immunogenicità nella precedente fase di studio, dove il 78,5% dei soggetti vaccinati ha mostrato una risposta anticorpale a livello della mucosa, il portale d’ingresso del virus SARS-CoV-2.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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