Quattro giorni alla guerra.
Dopo il colloquio telefonico tra i ministri degli Esteri russo e statunitense, si è concluso poco fa quello tra Putin e Biden. La Casa Bianca ha comunicato il suo ordinario bollettino di minacce e intimidazione: “gli Stati Uniti sono pronti ad aumentare l’aiuto all’Ucraina se la Russia continuerà l’escalation; non riescono ancora a capire se la Russia è pronta a scegliere la via diplomatica o la guerra; sono preoccupati per il destino dei cittadini americani che sono rimasti in Ucraina e non vedono nessun cambiamento nella dinamica della crisi ucraina; sono pronti a qualsiasi sviluppo della situazione, tuttavia sono interessati alla diplomazia con la Russia”.
Il consigliere dell’Ambasciata russa a Parigi oggi ha dichiarato che la Russia “non inizierà mai per prima il conflitto con l’Ucraina, non è la nostra scelta, non abbiamo intenzione di aggredire, noi siamo gli ultimi ad essere interessati ad un conflitto, nel quale può essere coinvolta la Russia”.
Nonostante le assicurazioni della Russia, l’informazione falsa sull’invasione russa si allarga in tutto il mondo. Il ministero degli esteri della Romania ha alzato il livello di allarme per l’Ucraina e raccomanda fortemente ai suoi cittadini di non andare in Ucraina. In Italia il buon Di Maio si è attivato, sostenendo il padrone in tutto e per tutto, i cliché, le frasi usate sono identiche a quelle adottate da statunitensi e britannici. Unico stampo.
Il presidente americano Biden ieri aveva esortato i cittadini americani a lasciare immediatamente l’Ucraina e aveva chiamato la Russia “organizzazione terroristica”. Le trattative a Washington su come punirla per la “cattiva intenzione” sono finite in un vicolo cieco, in compenso i britannici hanno già elaborato il loro schema di sanzioni e secondo loro “si possono introdurre come stimolo alla Russia perché cambi linea verso l’Ucraina”. Secondo gli anglosassoni, la Russia deve accettare la linea dettata da Washington su come condurre la propria politica estera.
Intanto gli USA hanno mandato a Kiev il 15 -mo aereo pieno di armi varie, Javelin, granate e munizioni… mentre si accusa la Russia di preparare la guerra contro l’Ucraina. Senza nessun elemento in mano per dirlo, si affidano solo a fantomatici “120.000 soldati russi” che, secondo loro, sono troppo vicini alla frontiera con l’Ucraina. Putin aveva detto nel corso delle trattative con Biden il 12 dicembre che i soldati russi sono dislocati dentro il paese e non minacciano nessuno e da allora, lo ripete in mille salse. Il colmo è che i soldati che realmente sono dall’altra parte, ucraini e centinaia di istruttori Nato, nonché mercenari stranieri, armati fino ai denti stanno a pochi metri dalla linea di divisione col Donbass e a pochi km. dalla Russia, però loro possono, anzi, hanno diritto a stare lì a bombardare i civili inermi del Donbass fin dentro le loro case.
A Kiev è stata organizzata oggi una marcia “Contro l’aggressore: la Russia”. La Russia che è tuttora uno dei principali partner commerciali dell’Ucraina sarebbe l’aggressore. La guerra informatica ha azzerato le capacità cognitive di buona parte degli ucraini.
E l’assurdo è, che più la Russia ripete che non ha intenzione alcuna di attaccare-aggredire-invadere nessuno, tantomeno l’Ucraina, e più gli anglosassoni ripetono la manfrina che la Russia attacca fra poco. Ieri Biden ha dato un’altra data: mercoledì 16 febbraio, cioè fra quattro giorni e vuoi vedere che, con la follia che ammorba il loro cervelli, le faranno pure le sanzioni perché non ha invaso l’Ucraina?? Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna pompando questa isteria, questa psicosi, stanno spingendo l’Ucraina alla bancarotta totale. Un politologo ucraino da Kiev ha detto, intervistato dalla tv russa, che l’Occidente sta conducendo la guerra economica all’Ucraina, un piano astuto per derubare il paese, gli abitanti se ne vanno, Kiev si sta spopolando, le Ambasciate straniere pure, dall’Ucraina portano via i soldi, gli investimenti, cade la valuta e crescono i prezzi su tutto. Putin “non si decide mai ad attaccare” e l’Ucraina si sta trasformando in cenere. Chi allora davvero ci fa la guerra?” Qualcuno in Ucraina si sta svegliando.
Ieri il ministro degli esteri ucraino Kuleba, ha dato l “ultimatum a Putin”: la Russia, entro 48 ore, deve mettere sul tavolo tutte le carte del suo “piano di aggressione all’Ucraina”, deve dare spiegazioni della sua attività militare nelle regioni russe vicine all’Ucraina, cosa fanno e dove si trovano i soldati russi, quanti sono e che tipo di armi hanno. La TASS cita l’appello del presidente Zelenskij che vuole le prove dell’“invasione”: “Se qualcuno dispone di un’informazione certa al 100% dell’attacco della Federazione Russa all’Ucraina, per favore è pregato di darcela”
Oggi la portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova ha dichiarato che “da due mesi gli Stati Uniti si prendono gioco del buon senso e del popolo ucraino, realizzando un’altra, solita loro campagna propagandistica, provocatoria, a livello globale. Zelenskij e altri politici ucraini da due mesi dicono che non hanno nessun dato, relativo a questa aggressione russa e adesso chiedono anche di fornire i dati a chi li ha. Ma eccetto Bloomberg, Der Spiegel e altre fonti americane non rivelate, nessuno dispone di questa informazione! Finché gli ideatori del colpo di Stato a Kiev non portano l’Ucraina al collasso totale non si tranquillizzeranno”
Edward Snowden che vive in Russia, deplora la campagna guerrafondaia dei media occidentali e ha scritto su Twitter: “There is nothing more grotesque than a media pushing for war”. Non c’è nulla di più grottesco quando i media spingono alla guerra.
Sui media russi non c’è nessuna isteria di guerra, anzi, giornalisti, politologi ed esperti rifuggono l’idea come la catastrofe più spaventosa fare la guerra con i propri fratelli, con lo stesso proprio popolo.
Oggi le testate giornalistiche russe erano allarmate per uno scoppio che si è sentito in alcuni quartieri di Donezk , nel Donbass. Il capo della repubblica, Pushilin ha tranquillizzato, dicendo che la detonazione è avvenuta l’altra parte della linea che è sotto l’Ucraina, probabilmente una provocazione, magari preparata per i giornalisti.
La situazione rimane incandescente. Oggi poteva davvero cominciare la Terza Guerra Mondiale a causa della grave provocazione degli americani che stamattina si sono introdotti nelle acque territoriali della Russia. Nell’Oceano Pacifico, regione delle isole Kurily, è stato intercettato un sottomarino nucleare statunitense, classe Virginia, dopo esser stato avvisato di lasciare le acque, ha respinto l’invito, l’equipaggio della fregata russa ha dovuto impiegare “i relativi metodi”, solo dopo questo gli americani se la sono data molto velocemente a gambe. Hanno creato una seria minaccia alla sicurezza nazionale della Federazione Russa. L’incidente è chiuso, ma i russi avevano tutti i diritti di affondarlo.