Riceviamo e pubblichiamo
di Franco Astengo
La scusa del risparmio emerge ogni qual volta si verifica una possibile coincidenza tra scadenza referendaria e scadenza elettorale amministrativa: una scusa “a fisarmonica” usata, nel caso di referendum abrogativi, dai proponenti che temono per il raggiungimento del “quorum” del 50% più uno degli aventi diritto al voto.
In questa occasione è la Lega che cerca di usare lo stratagemma del voto accorpato per difendere dalla possibile nullità i “suoi” referendum sulla “giustizia” ( giustizia nel caso trattata molto tra virgolette).
Da parte di coloro che hanno a cuore la democrazia è necessario sia pronunciato un secco “NO” all’idea dell’accorpamento di data : un “NO” che deve oltrepassare gli schieramenti che andranno a formarsi attorno all’una o all’altra opzione di assenso o di diniego.
Le ragioni di questa necessaria ferma presa di posizione sono diverse:
a) la partecipazione al voto risulterebbe del tutto falsata rispetto all’effettivo oggetto del contendere referendario. Una partecipazione che assumerebbe forme impropriamente “aggiuntive”;
b) la campagna elettorale attorno a una materia così delicata e complessa come quella tirata in ballo dai quesiti referendari resterebbe in secondo piano in buona parte del paese : si voterà, infatti, in 753 comuni appartenenti a regioni a statuto ordinario e 221 in comuni di regioni a statuto speciale (che però potrebbero decidere di scegliere una data diversa) con 25 capoluoghi di provincia.
Inutile tentare comparazioni con il 2020 quando furono accorpate le elezioni regionali con lo sciagurato referendum sulla diminuzione del numero dei parlamentari: in quel caso, infatti, trattandosi di referendum confermativo non serviva superare alcuna soglia.
Ciò nonostante anche quella fu una occasione disgraziata con seri impedimenti a sviluppare un confronto che entrasse davvero nel merito della materia in questione: quello dell’accorpamento fu nel caso la conferma di un esempio di populismo di bassa lega (che stava nell’imprinting dei proponenti ai quali ci fu un accodamento meramente opportunistico) che non è il caso di ripetere, pur nella evidente disparità dei casi.