Volto di Ernesto Che Guevara assassinato


Francesco Cecchini


Mario Terán, sergente boliviano che il 9 ottobre 1967 assassinò Ernesto “Che” Guevara, è morto all’ età di 80 anni a Santa Cruz de la Sierra, Bolivia. Anni fa raccontò a un giornalista ciò che provò prima di sparare: “E’ stato il momento peggiore della mia vita. Ho visto il Che grande, molto grande, enormeI suoi occhi brillavano luminosi. Sentivo che mi sovrastava quando mi fissava e mi dava le vertigini. Ho pensato che con un rapido movimento lui avrebbe potuto togliermi la pistola. Stai calmo, mi disse, e mira bene! Stai per uccidere un uomo!”. Io feci un passo indietro fino alla soglia della porta. Chiusi gli occhi e sparai”.
La morte di Mario Terán è l’ occasione per ricordare alcune cose.
Il luogo dell’ assassinio è Las Higueras e l’ ordine di assassinare il Che venne direttamente da La Paz dal dittatore René Barrientos Ortuño.
Nella stanza accanto furono assassinati anche i due compagni del Che, catturati con lui. All 1,30 del pomeriggio del 9 ottobre un elicottero della Fuerza Aerea boliviana caricava o agganciava il corpo di del Che per trasportarlo nella vicina cittadina di Vallegrande dove sarà composto, ripulito ed esposto agli obiettivi dei fotografi che realizzarono gli scatti che in pochi giorni fecero il giro del mondo.
L ultima ingiuria sul corpo del Che sarà dovuta a necessità forensi: per poter identificare con certezza l identità del prigioniero assassinato, era necessario il riscontro da parte delle autorità argentine sulle impronte digitali. Data la totale impossibilità di conservare il corpo il tempo necessario all arrivo degli addetti di Buenos Aires, furono amputate entrambe le mani e conservate sotto formaldeide. Il responso dell identificazione sarà positivo. I resti del più famoso rivoluzionario del mondo saranno poi interrati in una fossa comune in una località ignota. Saranno ritrovati a 30 anni dalla morte in una fossa comune sotto l aeroporto militare di Vallegrande e traslati nel mausoleo di Santa Clara a Cuba.
Le ultime ore della sua esistenza nel potere dei suoi spregevoli nemici devono essere state molto amare per lui; ma nessun uomo meglio preparato del “Che” ad affrontare una simile prova. Fidel Castro, Introduzione a El diario del Che en Bolivia. Come a Cuba nella Sierra e in Congo anche in Bolivia il Che tenne un diario dove dal 7 novembre 1966 al 7 ottobre 1967 scrisse azioni, impressioni, sentimenti. Il Diario del Che in Bolivia è stato pubblicato in Italia da Feltrinelli.

Monumento a Ernesto Che Guevara a Santa Clara, Cuba

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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