Il Venezuela assicura che non riprenderà le esportazioni di petrolio con i paesi dell’Europa e con gli Stati Uniti finché non riconosceranno Nicolás Maduro come presidente e toglieranno “i rispettivi blocchi economici illegittimi” contro il paese sudamericano.

Nell’ambito del Forum diplomatico di Antalya (Turchia), il capo della diplomazia dell’Unione Europea (UE), Joseph Borrell, e il ministro degli Esteri del Venezuela, Félix Plasencia, hanno affrontato ieri varie questioni, come le conseguenze dell’operazione militare russa in Ucraina, il commercio di petrolio e la possibilità di allentare le sanzioni che gravano sul Paese caraibico.

Commentando il recente riavvicinamento di Washington con Caracas e la visita a Maduro di una delegazione statunitense alla ricerca di alternative al petrolio russo, dopo che la Casa Bianca ha deciso di tagliare le importazioni di greggio dalla Russia a causa dell’operazione in Ucraina, il ministro venezuelano ha affermato che le sanzioni occidentali contro il Venezuela “sono inaccettabili e violano il diritto internazionale e le dinamiche tra le nazioni civili” e ha aggiunto che, se Europa e Stati Uniti vogliono il petrolio venezuelano, devono revocare gli embarghi e riconoscere il legittimo governo Maduro.

“Abbiamo un rapporto commerciale petrolifero da 100 anni con gli Stati Uniti. Non siamo stati noi a cacciarli dal mercato, sono stati loro ad andarsene per mettere misure coercitive. Ora vogliono tornare indietro. Ebbene, se accettano che l’unico e legittimo governo del Venezuela è quello guidato dal presidente Nicolás Maduro, le compagnie petrolifere americane ed europee sono le benvenute”, ha affermato Plasencia.

Plasencia ha sottolineato che il Venezuela attualmente produce solo un milione di barili al giorno a causa del divieto di accedere ai pezzi di ricambio delle proprie strutture tutte di tecnologia statunitense, ma prevede che questo pompaggio aumenterà a due milioni entro la fine del 2022 “con l’aiuto di partner affidabili, come Russia, Cina e Iran”, anche se ci sarebbe sempre spazio per espandere questo commercio agli Stati Uniti, ha sottolineato.

Da parte sua Borrell, ha pubblicato vari tweet con le foto dei diplomatici internazionali incontrati nel summit e con la descrizione dei rispettivi incontri ma il tweet che riguarda il Venezuela è l’unico in cui non viene citato né il nome del paese incontrato, né il cognome del ministro venezuelano, né la carica dello stesso ministro, né viene espresso in forma comprensibile nel testo che gli osservatori europei alle elezioni venezuelane le hanno giudicate regolari.
Una mancanza di rispetto non abituale nei rapporti ufficiali tra paesi.

Il lettore del tweet non viene messo nelle condizioni di apprendere che il capo della diplomazia europea ha incontrato il capo della diplomazia venezuelana.

Questo il testo del tweet di Borrell:
“Primo incontro con @plasenciafelixr all’#AntalyaDiplomacyForum
L’UE sostiene il dialogo in Messico. Le raccomandazioni della missione di osservazione elettorale dell’UE sono una buona base per elezioni future e riforme democratiche. Abbiamo affrontato anche il grave impatto della guerra contro l’Ucraina”.

https://www.hispantv.com/noticias/venezuela/539114/petroleo-eeuu-maduro-europea

rete Solidarietà rivoluzione bolivariana

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Un pensiero su “Venezuela incontra Borrell. Non venderemo petrolio a USA e UE finché non toglieranno l’embargo”

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