Maria Reiche e una linea di Nazca


Francesco Cecchini


Le linee di Nazca sono geoglifi, linee tracciate sul terreno, del deserto di Nazca, un altopiano arido che si estende per una ottantina di chilometri tra le città di Nazca e di Palpa, nel Perù meridionale. Le oltre 13.000 linee vanno a formare più di 800 disegni, che includono i profili stilizzati di animali comuni nell’area (la balena, il pappagallo, la lucertola lunga più di 180 metri, il colibrì, il condor e l’enorme ragno lungo circa 45 metri).
Per un anno intero, una volta al mese, vado e torno da Lima ad Ancascocha e Coracora, nelle Ande centro meridionali. Parto nel primo pomeriggio, viaggio lungo la panamericana e faccio una sosta per dormire a Nazca all’Hotel de Turistas, perché non è consigliabile andare di notte ad Ancascocha. La sera ascolto Maria Reiche parlare de las lineas.  Un giorno mi prendo una vacanza e con pochi altri seguo Maria Rieche fino a una torre metallica al lato della panamericana, da lì fino a Palpa si estende la Pampa Colorada, dove si trovano la maggior parte dei disegni. Un calore che brucia e il vento che alza la sabbia non mi permettono di vedere e capire molto. Osservo da vicino Maria Reiche, alta e magra, un poco curva, occhi azzurro-grigi dietro gli occhiali, capelli bianchi spettinati, pelle del viso consunta dall’aria e abbronzata dal sole.  
Nel primo pomeriggio con un piccolo aereo, un Cesna, sorvolo per una trentina di minuti un deserto di sabbia, un paesaggio lunare, con i suoi disegni: un’iguana, un gabbiano, pesci, un cane, figure geometriche che possono essere visti solo dal cielo. Distinguo bene le linee che secondo l’archeologa tedesca puntano alla luna, al sole e alle stelle.      
Importante. Recentemente è stata firmata un’ Alleanza per la Tutela dei Beni Culturali a Nazca. Accordo siglato nell’ambito del Patto per la Cultura entro il 2030, iniziativa del Ministero della Cultura e dell’UNESCO, in alleanza con imprese private a favore dello sviluppo culturale del Perù.     Nell’ambito del Patto per la Cultura è stata siglata una convenzione con l’Associazione Maria Reiche a favore della conservazione delle Linee di Nasca e del rimboschimento dei guarangos de biancospini attraverso la conservazione degli acquedotti di Cantalloc. Il Patto per la Cultura entro il 2030 è un’alleanza tra Ministero della Cultura e Unesco che, insieme alle aziende private, cerca di posizionare la cultura come asse dello sviluppo sostenibile attraverso il recupero del settore culturale.
A favore della conservazione di questo importante Patrimonio Culturale dell’Umanità, verranno realizzate campagne di sensibilizzazione e sensibilizzazione a favore della tutela delle Linee e dei Geoglifi di Nasca, El Ingenio e Palpa.Alliance consentirà la conservazione e la conoscenza degli acquedotti Nasca Lines, Palpa, El Ingenio e Cantalloc.                                                       Alberto Martorell, direttore della Direzione Decentralizzata della Cultura di Ica, ha ringraziato per l’inclusione anche della conservazione degli acquedotti, importanti sistemi per la conservazione del patrimonio come le Linee di Nasca. “Dobbiamo generare fiducia, resilienza e collaborazione tra tutti a favore di beni come questi acquedotti, che spiegano come questo territorio continua a nutrirci, e a generare ricchezza e sviluppo”, ha affermato Matorell. Da parte sua, la presidente dell’Associazione Internazionale d’Arte e Scienza Maria Reiche, Ana María Cogorno, ha ringraziato per questo sostegno le organizzazioni e il Gruppo AJE, partner strategico di questa alleanza, che opera da 35 anni nella conservazione delle linee e dei geoglifi considerati Patrimonio Culturale dell’Umanità. Allo stesso modo, lavora nella cura di 13 condor andini che vivono nell’area,  per un mondo più umano e diversificato.


Museo Maria Reiche a Nazca

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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