In uno dei suoi ultimi articoli sul Fatto Quotidiano, Alessandro Orsini ha messo l’accento sulla sparizione fragorosa del tema “guerra” dalla campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre. E il motivo, secondo lo studioso di terrorismo internazionale, è la paura di ritorsioni politiche da parte dell’amministrazione Usa.
Scrive Orsini: “I partiti sembrano essersi messi d’accordo: nessuno di loro parla della guerra in Ucraina, se non per condannarla. Eppure sarebbe loro dovere spiegare come intendano uscire da quella guerra se conquistassero il governo.”
Alessandro Orsini: Atlantismo o “morte”
I leader italiani dichiarano la propria fedeltà alla Nato perché hanno paura degli Stati Uniti. Lindsey O’Rourke, nel suo Covert Regime Change (Cornell University Press 2018), ha documentato che, durante la guerra fredda, la Casa Bianca ha condotto 64 tentativi segreti per rovesciare i governi altrui fallendo in 39 casi su 64. Gli Usa hanno continuato a destabilizzare la politica degli altri anche dopo la guerra fredda.
L’Isis “americanizzata”
Citiamo soltanto il programma della Cia “Timber Sycamore” per la fornitura di armi, denaro e addestramento dei ribelli siriani, approvato da Obama nel 2012, per il rovesciamento di Bashar al-Assad e la sua sostituzione con un presidente filo-americano. “Timber Sycamore” è divenuto di dominio pubblico verso la metà del 2016.
Media italiani
Gli analisti di politica internazionale dei canali Rai, Mediaset o La7, ripetono che l’Iran o Hezbollah sono le potenze destabilizzatrici più grandi del mondo, ma non è così: gli Stati Uniti sono infinitamente più destabilizzanti di Hezbollah e dell’Iran. Gli editorialisti del Corriere della Sera, della Stampa e di Repubblica sostengono che chiunque pronunci simili affermazioni sia “anti-americano”, ma anche questo è sbagliato. Affermare che gli Stati Uniti investono miliardi di dollari per destabilizzare gli Stati poco amici è una constatazione storica su cui tutti gli studiosi statunitensi sono d’accordo.
Orsini: Fratelli d’Italia o di Washington?
Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, essendo consapevoli della facilità con cui la Casa Bianca destabilizza i governi altrui, si sono precipitati a dichiarare che si atterranno alle decisioni della Nato in Ucraina. Entrambi temono che Biden possa lavorare alla loro rovina in campagna elettorale. Fanno bene ad aver paura: gli Stati Uniti sono la più grande civiltà guerriera della Terra e non hanno riguardi verso gli alleati disallineati.